Le regole del delitto perfetto: o la ami, o la odi. Stessa cosa vale per la protagonista, Annalise Keating.
Si è conclusa dopo 6 stagioni “How to Get Away with Murder” la famosa serie americana trasmessa prima da Abc e Fox e ora disponibile su Netflix. È una serie in cui il tema giudiziale e quello processuale si sposano alla perfezione con il dramma e il thriller, il tutto condito con un’aria particolarmente misteriosa.
Uno dei punti di forza della serie è stato senz’altro l’originale metodo di narrazione: tutte le 6 stagioni si aprono infatti con le scene di un grave delitto del quale si scopriranno i dettagli e, soprattutto, la vittima, nel corso delle puntate.

Protagonista è l’avvocatessa e docente universitaria di diritto penale Annalise Keating irriverente, determinata, guerriera, sfacciata, professionale dietro la cui apparente corazza si nasconde una donna insicura, segnata da traumi incancellabili, timorosa di mostrare i propri sentimenti, vulnerabile di fronte alle persone che ama. Lei è accompagnata dai cosiddetti “Keating five”, 5 studenti del suo corso di diritto penale scelti da lei per aiutarla nella risoluzione di alcuni casi. Nel corso delle stagioni si scoprirà però che non sono stati eletti affatto per caso, bensì ci sono profonde e oscure ragioni che, in un modo o nell’altro, li legano alla Keating.
La serie affronta anche temi particolarmente sensibili come l’ingiustizia dell’ordinamento giuridico statunitense nei confronti dei cittadini di colore: la Keating si batterà con tutte le sue forze contro queste discriminazioni messe in atto dai “piani alti”, mettendo in gioco la sua carriera e talvolta rischiando anche la vita.
La serie si è conclusa con un fenomenale allaccio dell’ultima stagione alle vicende della prima stagione, che ha permesso di fare una sorta di rewind di tutta la serie in soli 15 episodi, tecnica vista davvero poche volte che pertanto è stata particolarmente apprezzata.