One of Us Is Lying: FINE DEL GIOCO?

One of Us Is Lying è una serie televisiva statunitense sviluppata da Erica Saleh. La serie è basata sull’omonimo romanzo del 2017 di Karen M. McManus. Dario Madrona (Elitè) è lo showrunner e produttore, l’episodio pilota è diretto da Jennifer Morrison, protagonista di Once Upon a Time. La serie ha debuttato su Peacock il 7 ottobre 2021 ed è stata accolta con recensioni generalmente positive dalla critica. A febbraio 2022  è arrivata in Italia su Netflix con il titolo “Uno di noi sta mentendo“. La serie è stata rinnovata per una seconda il 20 ottobre 2022; nel gennaio 2023, è stata cancellata dopo due stagioni.

DI COSA PARLA One of Us Is Lying?

Alla Bayview High, quattro studenti, Addi Prentiss ( Annalisa Cochrane), Bronwyn Rojas, (Marianly Tejada), Nate Macauley ( Cooper Van Groote) e Cooper Clay (Chibuikem Uche), si ritrovano coinvolti direttamente quando un loro compagno, Simon Kelleher (Mark McKenna), noto in quanto postava i segreti più intimi di tutti i ragazzi sulla App About That, muore a causa di una reazione allergica durante una punizione in cui sono presenti i quattro ragazzi.  La detective Wheeler (Jacque Drew) avvia un’indagine sulla morte del ragazzo perchè a quanto pare nel bicchiere in cui ha bevuto c’erano tracce di olio di arachidi di cui era allergico. I ragazzi, diventano il bersaglio della polizia e dell’intera scuola come sospettati numero uno con l’aggravante del fatto che Simon sapeva tutti i loro segreti e che ognuno di loro aveva un movente

One of Us Is Lying funziona davvero?

Mie carə Bradshawine, One of Us Is Lying si potrebbe quasi definire un guilty pleasure e detective story dove tutti cercano di nascondere qualcosa, dove tutti in qualche modo hanno commesso qualcosa di grave, quel qualcosa che se si scoprisse potrebbe mettere a rischio la loro immagine: il loro status sociale. Il punto focale di questa serie è proprio l’immagine, la rappresentanza, l’apparenza che i quattro protagonisti della storia e non solo, cercano in ogni modo di camuffare attraverso menzogne, segreti, doppie vite, ricatti. Sì, ammetto che tutto quanto è già trito e ritrito facendo riferimento, a volte in maniera non troppo velata, a classici come The Breakfast Club o So cosa hai fatto mescolandosi a riferimenti del target come Pretty Little Liars, con un pizzico di Gossip Girl e 13 Reasons Why, quel poco anche della sfortunata serie The Perfectionist (soprattutto l’impostazione) e qualcosa anche di Elité dato che c’è la mano di Madrona, showrunner della serie. Un  teen drama mistery ricco di plot twist (alcuni non scontati). Non c’è assolutamente nulla di nuovo, questo bisogna pur sottolinearlo. Però, secondo me, l’intenzione era proprio il ritorno al passato, con lo sguardo puntato su quelle serie tv che hanno fatto la storia del teen drama negli anni. Qualcosa, che riesce, forse in parte, ma in modo anche ottimale, portando la serie e il prodotto su nuovi binari e al passo con i tempi, togliendosi di dosso quella patina invisibile e fastidiosa che non avrebbe fatto altro che aumentare dissensi nei confronti della struttura interna. Un mix in cui c’è la giusta dose di omaggio e riguardo, con quel plus di novità e misteri tipici e basilari a un racconto del genere. I ragazzi, a partire dalla seconda stagione, si ritrovano nella mani del gioco sadico creato dalla mente malata di Simon Dice, un sistema di manipolazione mentale e di sottomissione completa da parte dei protagonisti che si ritrovano a dover risolvere situazioni, a seguire direttive e comandi continui da parte di uno stalker vivendo sempre in costante balia di quanto ordinato da un’identità, stavolta, sconosciuta.

One of Us is Lying, il romanzo best seller della M. McManus  segue una vera e propria catena e si arricchisce e completa man mano che gli episodi vanno avanti. Il filo della narrazione è ben delineato, si sviluppa partendo da un punto principale e, diramandosi, tende poi a creare ulteriori dinamiche. Nel sequel della seconda stagione della serie, la sceneggiatura conosce bene il punto di partenza e non se lo dimentica, senza perdersi in situazioni e narrazioni futili, ma la alimenta, creando una storia più consolidata e compatta della precedente.

ONE OF US IS LYING — “One Of Us Is Dancing” Episode 106 — Pictured: (l-r) Cooper Van Grootel as Nate, Marianly Tejada as Bronwyn, Annalisa Cochrane as Addy, Chibuikem Uche as Cooper — (Photo by: Nicola Dove/Peacock)

“Il club del delitto”

Insomma, il variegato gruppo di ragazzi che nella prima stagione si era presentato quasi superficialmente e magari distaccato, all’interno della seconda stagione trova il suo posto e il suo sviluppo, con archi narrativi ben strutturati e attenzione giusta alla loro psicologia, qui costantemente messa sotto analisi. Ci vengono mostrare le loro debolezze e le loro insicurezze, così come anche punti di forza, alleanza e coraggio che nella stagione precedente nemmeno sapevano di avere creando veramente una squadra. Le relazioni e legami che i protagonisti creano tra loro vanno ad arricchire e a compattare una narrazione che senza questi elementi sarebbe perduta. Qualche errore e sbavatura sarà presente negli episodi centrali della seconda stagione, ma il tutto verrà buttato via quando, nel finale, si tirerà un sospiro di sollievo perchè sarà tutto risolto e sarà volto al termine. La serie purtroppo da parte di Peacock, nonostante ci fosse creatività e il giusto proseguimento della trama, non ha deciso di rinnovare per una terza stagione per mancanza di ascolti. Però c’è forse una speranza: Netflix! La serie ha debuttato sulla piattaforma ed è entrata nella top ten fin da subito, come anche la seconda stagione in Italia ricevendo interesse. Ebbene, magari deciderà di prendere in considerazione l’eventualità di gestire e produrre una terza e ultima stagione per dare la giusta chiusura del cerchio alla storia? Perchè diciamocelo anche, ma è un finale che finale non era: vogliamo una conclusione perlomeno degna e giusta. Troppe cose lasciate in sospeso, troppo mistero ancora da risolvere, di chi è quel sangue sulla scena del crimine finale? Chi ha ucciso realmente Fiona? Perchè c’era la medaglietta di Bronwyn? Poi in me sta balenando una cosa alquanto bizzarra ma visto il personaggio neanche tanto: se Simon fosse in realtà vivo ma avesse messo su questo teatrino della sua morte per portare il gioco a uno stadio elevato? So che è follia ciò che dico visto che a quanto pare il suo arco pare essersi concluso. Ma possiamo escluderlo? Non possiamo restare col dubbio, no, non esiste. Okay, la serie non brilla di originalità perfetta, anzi, lo scopiazza- mento di altri prodotti come abbiamo detto è ben noto. Che vi devo dire? A me piacciono tanto questi prodotti qui: è il genere che preferisco. Una serie non perfetta, ma che nel suo non esserlo, riesce a creare il giusto coinvolgimento attraverso suspense, mistero e omicidi. E d’altronde, che se ne dica, gli elementi vincenti principali, riusciti bene o riusciti male, capovolti e migliorarti, di un teen drama che si rispetti, sono esattamente questi. Elementi che creano dei mondi soggettivi, verità dove le verità sembrano auto sabotarsi , dove il fine giustifica il mezzo, ecco che  One of Us is Lying 2 lancia una provocazione finale e lascia gli spettatori con una sola domanda: È LA FINE DEL GIOCO?

Qui potete trovare inoltre la recensione della nostra collega Alessia di Fazio sulla prima stagione. https://serietvconcept.com/2022/02/23/uno-di-noi-sta-mentendo-il-nuovo-teen-drama-di-netflix/

VOTO: 5 e mezzo

Miss. Bradshaw

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