Galavant – le fiabe come non le ricordate

Serie TV come Galavant si amano oppure si odiano. Divertente, irriverente, ma soprattutto fuori dagli schemi, Galavant è andata in onda tra il 2015 e il 2016. Solo due stagioni, per un totale di diciotto episodi di musica e risate.

Prodotta dagli ABS Studios, sostituì nel palinsesto la più nota Once Upon a Time, e il primo episodio fu visto da 7,42 milioni di spettatori, ottenendo il 5% di share. Definita “commedia musicale” e “favola medievale stravagante”, questa serie ha la peculiarità di bucare spesso la quarta parete, ossia gli attori parlano col pubblico lamentandosi dei brani che sono costretti a cantare o commentano i dati di ascolto.

Dan Fogelman, creatore della serie e già sceneggiatore di diversi film Disney e Pixar, coadiuvato dal premio Oscar (19 nomination e 8 vittorie) Alan Menken, compositore delle colonne sonore di La Bella e la Bestia, Aladdin, Pocahontas, Il gobbo di Notre Dame, Hercules e Rapunzel ha realizzato un vero e proprio musical per la TV che, a volte, ha costretto gli attori a riprese estenuanti: fino a sedici ore per un singolo brano musicale, e non sempre in condizioni climatiche ideali.

La maggior parte delle riprese, incluse quelle della nave pirata per la quale è stata usata la riproduzione a grandezza naturale della caravella Matthew, sono state effettuate nei dintorni della città inglese di Bristol e presso i Bottle Yard Studios, ma anche il Castello di Caldicot e il Castello di Caerphilly in Galles, il Sud di Down sul Canale di Bristol, il Castello di Berkeley, Cosmeston Medieval Village e la Cattedrale di Wells sono diventati scenari delle epiche disavventure del prode cavaliere Galavant, che Mallory Jansen, interprete di Madalena, uno dei personaggi principali, descrisse come “il figlio bastardo di Monty Python e La principessa sposa”, che noi conosciamo meglio come “La storia fantastica”.

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All’inizio della vicenda il prode Galavant (Joshua Sasse) si aspetta di vivere il suo “lieto fine” e sposare la bella e scaltra Madalena (Mallory Jansen), di cui si invaghisce anche il malvagio e non troppo sveglio re Richard (Timothy Omundson).

Madalena trova il castello molto più di suo gradimento che la casa del cavaliere e sebbene continui a rimandare le nozze con l’ingenuo re, completamente irretito dal suo fascino, non ha alcuna intenzione di tornare alla vita onesta ma povera che le offriva Galavant.

Sconfortato, l’eroe appende la spada al chiodo, fino a quando alla sua porta non bussa la principessa Isabella di Valencia (Karen David), i cui genitori sono prigionieri di Re Richard. Isabella, con l’aiuto dello scudiero Sid (Luke Youngblood) convince il cavaliere a sfidare il re, che intanto ha coinvolto il suo fidato capitano Gareth (Vinnie Jones) nel tentativo di convincere Madalena a sposarlo.

Si susseguono le gag e le prese in giro dei topoi delle fiabe e della letteratura fantastica più in generale, con un ritmo incalzante che conduce lo spettatore verso il finale di ogni episodio, la cui lunghezza, solo 22 minuti, ha spinto l’emittente a trasmetterne due per serata in luogo dell’abituale singolo episodio settimanale. Una scelta che Matt Webb Mitovich di TV Line definì intelligente perché “la trama procede lenta per consentire i numerosi brani cantati e ballati e gli assoli dei personaggi più stravaganti (incluso il re). Ne vorrai [vedere] due alla volta per essere soddisfatto”.

Nonostante la brevità degli episodi, la trama è arricchita dalla presenza tragicomica di personaggi secondari che rappresentano il popolo costretto a subire i capricci dei potenti. Troviamo così maghi, giullari, cuochi e ancelle che conducono una vita grama, rassegnati alla fame e agli stenti e al veder morire i propri figli, e pur tuttavia legati ai loro signori, oppure contadini e soldati pronti alla rivoluzione o a demolire un castello. Letteralmente, come se fosse fatto di mattoncini Lego. 

Galavant non è approdato alla TV italiana, ma è reperibile in streaming con sottotitoli in italiano che permettono di godere appieno della sua irriverente comicità.

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