Black Bird, quando l’infiltrato ingannò il serial killer

Le storie vere possono far paura, alcune più di altre. Eppure l’essere umano ne è inevitabilmente attratto altrimenti non si potrebbe spiegare la quantità di serie, film e libri che ogni anno immerge il mercato di prodotti riguardanti il tema. Forse, quello che più intriga è proprio la possibilità di andare oltre alla barbarie, di conoscere a fondo i fatti e di sperare, dove è possibile, nella giustizia. Ed è quello che fa Black Bird, miniserie che porta sul piccolo schermo la storia del serial killer Larry Hall, un uomo che, tra il 1981 e il 1994, ha rapito, violato e ucciso numerose donne, tra cui ragazzine. I corpi non sono mai stati ritrovati, ancora oggi non si è certi del numero esatto delle sue vittime, ma è arrivata la sua confessione sulla morte di trentacinque donne (si sospetta che ne siano molte di più tanto da essere considerato il più prolifico serial killer).

Il titolo inoltre riprende una scena particolare della serie in cui Larry mostra a James i luoghi in cui ha sepolto i corpi indicati sulla mappa proprio da uccellini neri intagliati perché questi devono vegliare sulle vittime. Basata sulle memorie di James Keene impresse nel momoir In with the Devil: a Fallen Hero, a Serial Killer, and a Dangerous Bargain for Redemption, è stata ideata dallo stesso Keene e diretta da Dennis Lehane, per poi essere distribuita l’8 luglio del 2022 da Apple tv. La storia inizia quando la polizia prende in considerazione l’ipotesi della colpevolezza di Larry per la scomparsa di Jessica Roach, una quindicenne di Georgetown, nell’Illinois.

Essendo un soggetto mitomane, le parole di Larry non sono mai state prese in considerazione fin quando la possibilità che fosse lui il potenziale assassino si concretizzò. Per mancanza di prove tangibili, però, il rischio di rilasciarlo era molto alto. Così, fu ingaggiato James Keene. James non era un agente di polizia, non era qualificato per un ruolo così importante, ma aveva tutte le carte in regola per riuscirci, ma soprattutto aveva uno scopo: la sua libertà. Infatti, James Keene era stato condannato a dieci anni di carcere per possesso illegale d’armi da fuoco. Essendo stato precedentemente arrestato per spaccio, non gli è stata data alcuna condizionale. La prospettiva di restare in carcere per dieci anni non era sicuramente allettante, oltre alle condizioni cagionevoli del padre che lo spinsero ad accettare quel compito difficile. La serie è ambientata in carcere, precisamente a Springfield (il rinomato carcere di massima sicurezza), dove Larry attende di essere rilasciato. Jimmy, con una nuova identità, viene trasferito come infiltrato nello stesso carcere di Larry per ottenere informazioni sui corpi delle vittime.

Le colonne portanti di questa serie sono indubbiamente gli attori. Taron Egerton, nei panni di James, fa un lavoro magistrale interpretando un uomo cinico e sarcastico pieno di sé ma che, di fronte alle confessioni disumane di Larry, mostra tutta la sua umanità e fragilità. La tensione provata da James è resa benissimo dalle doti attoriali di Egerton, non a caso è stato candidato come miglior attore protagonista in una miniserie ai Golden Globe 2023. Ma l’interpretazione più suggestiva è stata sicuramente quella di Paul Walter Hauser nei panni di Larry (gli è valsa il Golden Globe come miglior attore non protagonista), un mitomane fanatico della Guerra civile e della Rivoluzione americana con problemi comportamentali e di asocialità, gemello omozigote vittima della sindrome trasfusionale feto-fetale, ossia la condizione in cui un gemello non riceve le stesse sostanze nutritive perché l’altro se ne appropria. Hauser è riuscito a instillare nello spettatore sensazioni contrastanti, un misto tra pietà iniziale e incredulità fino ad arrivare al disgusto finale quando ci si rende conto di quanto fosse cosciente delle sue azioni. La potenza dei dialoghi, inoltre, gioca un ruolo fondamentale nella serie poiché la storia non mostra le atrocità compiute dal serial killer, ma i suoi pensieri sono espressi schiettamente tanto da rivoltare lo stomaco: la sua psiche contorta è messa a nudo.

Nel cast, inoltre, troviamo attori del calibro di Greg Kinnear e Cullen Moss, Tony Amendola e Ray Liotta. La terza puntata è dedicata a quest’ultimo in quanto ci ha lasciato prima dell’uscita della serie. Black Bird è un vero gioiello di Apple tv, mantiene la suspense senza mostrare scene troppo violente, ma lascia tutto alla crudezza dei dialoghi e delle allusioni, oltre alla bravura del duo che si confronta in un tête-à-tête ansiogeno e pericoloso. Una storia vera nella quale la giustizia ha fatto il suo corso e la vita di un uomo è cambiata radicalmente passando dalle schiere della criminalità a quelle delle istituzioni giudiziarie. Se amate il true crime, le ambientazioni carcerarie e la dualità del bene-male, non potete non vederla!

Voto:9

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