La storia della prima donna avvocato della storia italiana è sicuramente poco conosciuta, ma meritava di essere raccontata.
Ci pensa Netflix con “La legge di Lidia Poët”, una mini serie di sei puntate in cui la bravissima Matilda de Angelis presta volto e anima a Lidia Poët, una donna coraggiosa e determinata, che nella Torino della seconda metà dell’Ottocento si batté con forza per affermare il proprio diritto al lavoro e all’indipendenza, divenendo la prima donna iscritta all’Ordine degli avvocati in Italia.

La vediamo in questa serie appena laureata, piena di entusiasmo e di buoni propositi, mentre aiuta il fratello, l’avvocato Enrico Poët, a risolvere alcuni casi di omicidio, dove i due assumono la difesa dei presunti colpevoli. E se all’inizio Enrico (interpretato da Pier Luigi Pasino) sembra restìo e deciso a ostacolare in tutti i modi la volontà della sorella, col tempo sembra cambiare idea…

Il tutto si mescola alla vita privata della ragazza, turbolenta e precaria, tra la passione per il bell’Andrea (Dario Aita), e il sentimento ben più profondo per Jacopo (Eduardo Scarpetta), che però sembra nascondere dei segreti.

Inoltre la nostra Lidia dovrà scontrarsi con i pregiudizi e il maschilismo dilaganti dell’epoca, quando le donne erano confinate nel ruolo di madri e casalinghe, quando ancora non potevano votare, e quando molto aspetti della vita sociale e lavorativa erano loro preclusi.
Ma tutto questo, di certo non la spaventa, anzi: le da’ la forza necessaria per non arrendersi.

Una serie breve, ben scritta e dinamica, che offre uno spaccato di un’epoca che sembra lontanissima, ma della quale ahimè ancora restano qua e là alcuni strascichi.
Il cast offre una splendida interpretazione, le musiche (contemporanee e dal sound molto rock) ben si adattano al carattere della protagonista, e i suoi abiti sono semplicemente magnifici!
Il finale, inoltre, ci fa ben sperare per una seconda stagione.
Più che consigliata!