Belle: una favola moderna condita di dramma

La vita non va quasi mai come vorremmo ed è per questo che spesso fuggiamo in un altro mondo, quello online, e ci costruiamo un’identità alternativa così da poter tirar fuori tutto ciò che abbiamo dentro e magari trovare anche qualcuno che la pensa come noi. “Non puoi ricominciare nella realtà, ma su U puoi ricominciare all’infinito. Puoi vivere un altro te. Puoi iniziare una nuova vita. Puoi cambiare il mondo”: questo è il motto della realtà virtuale, U, entro cui si rifugia la protagonista Suzu per fuggire dalla realtà che la circonda e allo stesso tempo ritrovare se stessa.

LA STORIA

Il film Belle è un racconto di formazione e presenta sin dal principio una storia molto complessa di temi, sensibile verso argomenti che riguardano i più giovani, ricca di simbolismo e con un’aggiunta emozionale fortissima scaturita dall’elemento musicale. Suzu è la tipica adolescente chiusa in sé stessa, insicura, che ha difficoltà relazionali e non ha molti amici. In più, è orfana di madre sin da bambina e tende ad avere un rapporto distaccato col padre, tanto da non riuscire a mangiare insieme a lui come farebbe una vera famiglia. Belle, invece, è l’alterego di Suzu e rappresenta l’anima interiore della ragazza con tutti i suoi pregi e difetti che la caratterizzano, creato nello stesso momento in cui si accede all’interno della realtà virtuale facente parte di un’app chiamata U. Con una leggerezza che nella realtà non possedeva, Suzu ricomincia a cantare e con la sua voce meravigliosa riesce a catturare l’attenzione di migliaia di persone online pronte ad ascoltare le sue canzoni, che trasmettono valori universali e parlano a tutti loro. Questo anime giapponese si avvicina molto alle produzioni disneyane e in alcuni momenti ripercorre anche la famosissima favola della Bella e la bestia. Tuttavia, a parte qualche scena iconica che omaggia la fiaba classica, Belle si differenzia molto da essa e in qualche modo ribalta anche la concezione amorosa di fondo. Il film mischia la fiaba e l’attualità, la finzione del mondo digitale e la cruda realtà. La madre di Suzu ha perso la vita dopo aver salvato una persona che stava annegando e, nonostante siano passati tanti anni dalla sua scomparsa, la ragazza ormai adolescente non riesce ancora a superare il dolore del lutto e continua ad avere del risentimento verso di lei, poiché sente di essere stata abbandonata. Il cambiamento della ragazza avverrà solo dopo aver conosciuto una certa persona attraverso l’app digitale. Così solo più tardi Suzu comprenderà il sacrificio di sua madre, scoprirà, poi, di possedere una maggiore sicurezza di sé e infine ritroverà quella forza interiore per affrontare la vita. Mentre in altre storie è spesso la controparte amorosa che aiuta la protagonista a risolvere i problemi e a salvarla dai pericoli, in questo anime il ragazzo che promette a Suzu di proteggerla la guarda da lontano in attesa che la ragazza maturi una maggiore consapevolezza di sé e sia in grado di cavarsela anche da sola. La protagonista, infatti, troverà il coraggio di cambiare senza avere particolari aiuti dall’esterno. L’elemento, però, drammatico che viene presentato verso la fine, pure in modo inaspettato, è caratterizzato da un personaggio misterioso e incompreso, che è anche il motivo del cambiamento interiore di Suzu. Un personaggio dall’aspetto mostruoso, solitario e scontroso, che viene osteggiato dalla maggior parte dei miliardi di utenti che navigano nel mondo virtuale di U. In tutto ciò ecco che si palesa un altro delicatissimo tema sociale, ossia quello della violenza domestica, anche abbastanza frequente in Giappone, e il modo in cui viene mostrato all’interno della narrazione ha una potenza espressiva e visiva tale da percepire con forza lo stato d’animo dei personaggi.

CONCLUSIONI

L’anime Belle è un film che affascina dal punto di vista visivo e che sorprende per alcune scelte narrative. La musica è uno dei punti forti, perché riesce ad emozionare lo spettatore grazie anche alla voce straordinaria della cantante. Tuttavia, qualcosa poteva essere raccontata meglio anche se ciò che non viene approfondito nella storia sembra trovare spazio negli sguardi, nei gesti e nelle piccole azioni quotidiane dei personaggi. Quello che risulta piuttosto chiaro è il percorso di maturazione e il superamento del lutto della protagonista alla ricerca costante di sé stessa, di accettarsi così com’è e di trovare il modo per andare avanti. Se non avete ancora guardato questo film d’animazione giapponese imperdibile, vi consiglio di recuperarne la visione.

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