Titolo: Vatican Girl
Genere: Docufiction
Regia: Mark Lewis
Distribuzione: Netflix
Trama: Il 22 Giugno 1983, Emanuela Orlandi, una quindicenne figlia di un funzionario della Città del Vaticano scompare misteriosamente dopo essere uscita di casa per partecipare ad una lezione di musica. Per la famiglia seguono giorni angosciosi in una disperata ricerca della verità che dura ormai da trentanove anni.
Un caso, molte possibili soluzioni

La scomparsa di Emanuela Orlandi è senza alcun dubbio uno dei più grandi misteri della cronaca italiana mai risolti che a distanza ormai di trentanove anni continua ad appassionare milioni di italiani e a mantenere vivi i riflettori su quanto accaduto fornendo ancora moltissimi colpi di scena come dimostra il documentario in questione che riesce a ripercorrere nei minimi particolari quanto accaduto dando voce ad oscuri personaggi coinvolti come Sabrina Minardi, compagna di Renato De Pedis, componente della Banda della Magliana che afferma di aver tenuto sequestrata in casa Emanuela per due settimane per poi cederla a uomini del Vaticano, oppure il mitomane Marco Accetti che afferma di essere colui che ha telefonato alla famiglia Orlandi identificandosi come “L’americano”. Piste che come vedremo ne aprono altre che rendono probabili le ipotesi più inquietanti.
Il ruolo del Vaticano

Tutte le piste hanno comunque un denominatore comune che è il ruolo del Vaticano. Bene ha fatto il regista Mark Lewis a sottolineare l’importanza del viaggio compiuto da Giovanni Paolo II in Polonia nello stesso giorno della scomparsa della ragazza e come le motivazioni del sequestro siano da ricercare nei gravi scandali che hanno coinvolto le più alte gerarchie vaticane colpevoli di un atteggiamento omertoso e criminale che non ha fatto altro che rallentare il cammino verso la ricerca della verità. Una chiusura che non ha purtroppo risparmiato tre papi che volenti o nolenti hanno fatto i conti con il caso e con le sue conseguenze. Atteggiamento che non ha certo giovato alla credibilità dell’istruzione rappresentata.
La dignità di una famiglia
A dare voce ad Emanuela pensa la sua famiglia nella persona del fratello Pietro che con grande dignità insieme alle sue sorelle e ad una madre che non ha mai perso la speranza e con grande coraggio affronta il muro di bugie e false piste seminate dal Vaticano non arrendendosi per amore della verità. Grazie a lui i riflettori sul caso non si sono mai spenti . È il loro il ritratto più vero della protagonista vista nella sua semplicità di ragazzina con tutta la vita davanti
Insomma un documentario da non perdere per gli appassionati di cronaca e casi irrisolti che sicuramente darà un ulteriore contributo alla ricerca della verità.