Pretty Little Liars: Original Sin (analisi+recensione 1×01) SPOILER

Salve a tuttə! Qui Miss. Bradshaw che vi parla : Pretty Little Liars Original Sin finalmente è arrivato! Essendo grande fan ho deciso di dedicare questo spazio settimanale (in base ai miei impegni) alla serie con analisi e recensioni dei primi dieci episodi della prima stagione. Se volete, possiamo trovarci qui.

TRAMA “Settimana del ballo” 1×01

Siamo a Millwood (Pennsylvania) il 31 dicembre 1999 e una ragazza, Angela Waters (Gabriella Pizzolo), si suicida davanti a tutti. Sembrerebbe che cinque ragazze: Davie, Sidney, Elodie, Marjorie e Corey siano le responsabili di quel gesto, o meglio, abbiano portato la ragazza (del quale non conosciamo i motivi) a togliersi la vita per avere in qualche modo “l’attenzione” da parte di tutti.  Si apre il pilot con il presente, ovvero 22 anni dopo l’accaduto: ci mostrano una Davie Adams (Carly Pope) ormai adulta e madre di una ragazza adolescente e incinta, Imogen (Bailee Madison). Le due donne stanno cenando quando alla porta bussano ed è Karen Beasley, (Mallory Bechtel) sua ex migliore amica che sembra essere risentita per qualcosa con Imogen. La ragazza lascia una busta dicendo di averla trovata sul porticato. La donna capisce che è indirizzata a lei e apre la lettera, all’interno c’è l’invito che riporta alla sera del ‘99, qualcuno cerca vendetta. Subito dopo, la donna si uccide e viene ritrovato il suo corpo senza vita nella vasca da bagno e la “A” scritta col sangue. 

Bailee Madison (Imogen Adams)
Carly Pope (Davie Adams)

Passa un mese dopo l’accaduto, è il 28 settembre, Imogen è andata a vivere a casa di Sidney Haworthe (Sharon Lea), che era una grande amica di sua madre , che ora vive con sua figlia Tabby (Chandler Kinney), aspirante regista  e amante degli horror che lavora in un cinema. Imogen ha vissuto lì dopo la morte della madre, ora però, dopo un mese, ha deciso che vuole tornare a scuola e affrontare la sua vita. Tabby e Imogen vanno a lasciare le chiavi nella sua vecchia casa per i nuovi acquirenti ma non si rendono conto che c’è una figura inquietante a fissarle. 

Bailee Madison (Imogen), Chandler Kinney(Tabby Haworthe)

Nel frattempo ci viene mostrato il resto del gruppo : Faran Bryant (Zaria), studentessa di ballo, Mouse Honrada (Malia Pyles) appassionata del mondo informatico e social e Noa Olivar (Maia Reficco) che fa atletica, è in libertà vigilata e fa servizio quotidiano alla comunità. Ovviamente tutte e tre detestano Karen per la sua arroganza e la cattiveria continua. Una ad una ricevono degli strani messaggi da uno “sconosciuto”. Alcune di loro iniziano a vedere quella strana figura inquietante che le osserva. Imogen scopre nel frattempo che sua madre veniva ricattata e ne parla con Tabby. Nella scuola l’inserviente delle pulizie scopre il “covo” dello stalker e viene ammazzato brutalmente. Per una serie di circostanze simili, le cinque ragazze finiscono tutte in punizione ed è lì che faranno conoscenza , soprattutto perché tutte hanno in comune qualcosa: odiare Karen Beasley.

Mallory Bechtel (Karen(Kelly Beasley)

ANALISI +RECENSIONE 1X01

Mie carə Bradshawine, dai primi minuti della sigla e intro d’apertura si può notare quanto si discosti questo PLL: Original Sin dallo storico Pretty Little Liars: c’è cupezza, oscurità, terrore, inquietudine, horror e suspense. L’ unica cosa che riporta a PLL sono le “A” marcate in rosso, seminate durante la presentazione del cast e  l’iconica sigla:  “Got a secret, can you keep it?” che ci ha accompagnato per sette anni lunghissimi tra segreti, misteri e omicidi. L’intro però è molto più dark e pauroso, stile American Horror Story. Ci viene anche mostrata una figura sinistra, in una specie di covo con oggetti delle ragazze o altra roba inquietante, che ci fanno capire che torturerà o ucciderà (non si sa) , le nuove Liars. Un nuovo “A”, quindi. La storia si ripete ma ha un qualcosa di sinistro e diverso. 

Analizzando l’episodio, la prima cosa che mi viene in mente è: “perché di quelle cinque ragazze nessuna ha fatto nulla per salvare Angela Waters?” Insomma, quella ragazza era in un evidente stato di shock e di alterazione della realtà. Sembrava come se qualcuno la stesse “obbligando” a farlo, come se avesse fatto qualcosa di grave nei loro confronti , soprattutto verso “l’ape regina” come ci appare da subito Davie Adams: lei comanda, lei sceglie, lei gestisce: sei Alison DiLaurentis tesoro? Sicuramente qualcosa ha fatto per farla arrabbiare così tanto da essere ignorata, ma quello che ha fatto, al momento, ancora non lo sappiamo. Fin da subito ci pare evidente che la Waters era sotto dominio di Davie e del gruppetto. Il motivo? Non lo sappiamo nemmeno. La storia parte con questo per poi proseguire fino al giorno d’oggi, dopo 22 anni da quella notte: qualcuno cerca vendetta? Ma chi? Qualcuno che era legato ad Angela? Un parente? Un’amica/o? Qualcuno che l’ amava? Un figlio/a segreta e di cui non sappiamo dell’esistenza? Quello che è certo è che questa persona non si fermerà davanti a nulla! Tutto parte da Davie, la quale si toglie la vita per il senso di colpa o no? Forse qualcuno l’ha uccisa e fatto credere che si sia suicidata? Lo scopriremo nel corso della prima stagione, spero, sempre se non hanno intenzione di seguire il filone della serie originale che ci metteva anni e alle volte nemmeno, per darci delle vere risposte esaustive. 

Gabriella Pizzolo (Angela Waters)

Comunque il filone della serie è questo qui: anni fa una ragazza si è suicidata e sembra che cinque ragazze ne siano le responsabili in qualche modo. Dopo anni, una figura inquietante le perseguita con messaggi anonimi e minacce. La storia in sé per sé secondo me si discosta totalmente da quella originale a cui eravamo abituati perché lì, la trama, era totalmente diversa, soprattutto anche nelle motivazioni o situazioni: il cambiamento c’è e si vede. Lo si nota anche dalla scene, dalla regia, dalle immagini: tutto così dark e stile anni ‘90 horror. I riferimenti a grandi classici degli horror e splatter di quegli anni sono abbastanza evidenti :  “ Scream” o “So cosa hai fatto” o “Halloween” e tanti altri, per citarne alcuni famosi. Soprattutto con la figura inquietante che ricorda per certi versi Michael Myers, Jason Voorhees e  Leatherface : ti osserva nascosto e silenzioso e poi, senza rendertene conto, agisce e ti fa a pezzettini. Sì, questo nuovo “A” ti osserva e poi ti uccide: non si limita al vecchio A che mandava soltanto messaggini anonimi, o ricattava le Liars con i loro segreti e mettendole davanti a una scelta, in stile adolescenziale e, per certi versi, in maniera più soft. Ok, anche A uccideva, vero, ma questo qui lo fa brutalmente, senza una morale, senza seguire un rimorso o coscienza: ti uccide e basta. Questa è l’idea che ci danno fin da subito il primo (?) omicidio che compie: lo fa senza pietà e a sangue freddo. Inquieta, vi dico la verità. 

Mysterious identity “A” stalker killer

Le protagoniste? Al momento non mi hanno suscitato un grande interesse, mi sembrano molto anonime e del tutto poco d’impatto. Chi spicca di più, sicuramente anche grazie al fatto che era già un volto abbastanza noto, è Bailee Madison ( Once Upon a Time, Good Witch) che interpreta l’enigmatica e coraggiosa Imogen Adams. Una personalità forte e dirompente che sicuramente non passa di certo inosservata. Lei mi ha catturato per la sua forza nell’affrontare le avversità della vita come la gravidanza e la morte di sua madre. E sono certo che succederà ancora altro per la nostra Adams, e c’è ancora qualcosa che non sappiamo su di lei perché può sembrare innocua e innocente, ma non lo è. Per ora il suo personaggio funziona, mi ricorda a tratti Alison, però soltanto da alcuni punti di vista perché lei non è “bulla” ma forse molto sociopatica e con lo spirito da leader, anche lei, forse, ape regina, come lo era sua mamma Davie al liceo. Le mamme? Loro sono la chiave della serie: sono loro il motivo di quella notte. Mi piacciono, ed è interessante che questa nuova veste di PLL voglia esplorare e analizzare anche il loro passato e presente perché nella versione originale, erano in secondo piano, o meglio, forse alcune avevano un ruolo rilevante e chiave per gli sviluppi della trama, mentre le altre passano in sordina. Tutte hanno dei segreti, tutto però riconduce a quella maledetta notte. 

Il personaggio che sinceramente mi sta antipatico e che proprio non sopporto? Karen Beasley! Cioè, amore, ma credi davvero di essere Alison DiLaurentis versione forzata e accentuata? No, gioia, non sei nemmeno un’unghia di Ali, fidati. Magari mi ricordi, per certi versi Cordelia Chase di Buffy o Regina George di Mean Girls. Il punto è che il suo personaggio è palesemente forzato in ogni cosa che fa o che dice: deve essere cattiva, arrogante, molesta, pressante e offensiva verso tutti attribuendo nomignoli o mettendo in giro nel liceo voci sul conto di ognuno. Insomma, la tipica antipatica stronza di un film horror che si rispetti. La tipica tizia che a casa subisce pressione patriarcale e umiliazione, e poi, ovviamente, per sentirsi migliore riversa tutto quanto sui più deboli, nulla di nuovo, di interessante, molto cliché. Alison era un’altra cosa: era una stronza come poche, e lo faceva con tutta la naturalezza di questo mondo. Però, giustamente, non ha senso fare un paragone con lei, essendo due persone completamente diverse. Purtroppo o per fortuna (SPOILER) credo durerà poco la sua presenza nello show: avrà il suo finale da reginetta del ballo. 

Un’altra cosa che è molto evidente, se si fa riferimento e comparazione, che lo so, non è giusto fare ma è inevitabile se si ha alle spalle una serie importante come Pretty Little Liars è il rapporto tra le ragazze che è scontato e con poca complicità naturale. Per una serie di motivi assurdi e anche, a mio parere, forzati e da copione, si ritroveranno nella stessa stanza e si conosceranno veramente scoprendo che sono lì perché il loro “nemico” Karen, ha fatto di tutto per farle finire nei guai. In realtà, le bugiardelle, non hanno idea che dietro tutto questo si nasconde una persona piena di vendetta . Non avete ancora visto nulla secondo me. Dicevo, le ragazze si conoscono in maniera forzata e non spontanea almeno in questo primo episodio, dopo non sappiamo bene cosa succederà nel loro rapporto. Però è questo che ci pare evidente dall’inizio, vero che le Liars erano già amiche nella serie, quindi, in qualche modo, era più facile entrare in sintonia con loro attraverso la loro complicità. Nonostante questo, il loro rapporto sembrava così vero e senza forzare gli eventi, mentre queste qui, almeno per il momento, ci sembrano seguire solo uno script e un filone telefilmico. Insomma, nemmeno loro mi hanno convinto come “bugiardelle”, però, dato che siamo al primo episodio, vorrei dare loro il beneficio del dubbio. 

Ciononostante, al di là delle scene, alcune senza senso ( Tabby, perchè guardi uomini nudi negli spogliatoi attraverso una telecamera nascosta? Non mi venire a parlare di studio Zozzona!) o forzate, o anche motivazioni improbabili, sequenze che servono ben poco alla matassa della trama, direi che il risultato, almeno per il pilot sembra interessante e incuriosisce, soprattutto perchè tutti vogliamo capire il segreto di Angela Waters e cosa è successo quella notte veramente e chi, ovviamente, si nasconde dietro questo mostro privo di moralità e spinto dal furente istinto omicida vendicativo.

Al momento ha funzionato, anche le critiche sono state ben positive tanto da portare la serie, negli Stati Uniti, tra le più viste della settimana. Vero è che con la HBO Max le cose potrebbero cambiare dato che la serie originale era trasmessa sulla tv via cavo della ABC Family (Freeform). Insomma, l’impatto e l’accoglienza sicuramente era ben diversa, stiamo a vedere. Forse la mia unica preoccupazione è questa: riuscirà Robert Aguirre- Sacasa (showrunner) a non rovinare anche questa serie? Tutti sappiamo bene cosa è successo con “Riverdale”: partita bene le prime due stagioni/ tre, poi, dopo, il declino totale e la trama ha perso il suo fascino e la sua logica. Oddio, anche lo stesso Pretty Little Liars in mano a Marlene King (showrunner) ha preso dei colpi di assestamento, dovuti, soprattutto, grazie al trash che la produttrice ha amato inserire durante i sette anni di produzione e anche con The Perfectionists. Le probabilità, visti i risultati precedenti ci sono, però magari questa volta si riuscirà a seguire un percorso lineare, dritto e soprattutto esaustivo senza lasciare punti di domanda grossi quanto le varie identità di A. Ops, piccolo spoiler per chi non l’ha vista.  Scherzi a parte, Original Sin mi appare già ben diverso, quindi voglio concedergli una possibilità. Spero di non pentirmene subito.

Come pilot non c’è male. Voto: 7.

– Miss. Bradshaw 

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