Abbott Elementary, insegnare in una scuola di periferia

Siamo spesso abituati alle serie in cui l’ambiente scolastico fa da background, pensiamo ai numerosi teen drama che ci vengono proposti dalle piattaforme streaming e non solo. In Abbott Elementary però, la scuola è presente in maniera diversa: la serie cerca di portare sul piccolo schermo i disagi di una scuola di periferia di Filadelfia da un punto di vista più adulto, ossia quello degli insegnanti. Candidata a ben sette categorie (tra cui miglior serie comedy e miglior attrice protagonista in una serie comedy con Quinta Brunson) agli Emmy’ s Awards, la serie risulta essere innovativa e sottilmente polemica.

Uscita nel dicembre del 2021, è approdata su Disney+ con la sua prima stagione composta da tredici episodi ad aprile 2022. È una workplace comedy ideata da Quinta Brunson la quale intepreta anche il ruolo della protagonista Janine Teagues, una giovane insegnante un po’ ingenua e piena di aspettative. Quel che sicuramente colpisce è il modo in cui la sitcom riesce a trattare argomenti seri con leggerezza. Infatti il gruppo di insegnanti di questa scuola elementare di Filadelfia si ritrova a dover fronteggiare i tagli del budget, i problemi relativi all’insegnamento, le questioni personali e provare nuovi metodi per guadagnarsi il rispetto degli alunni accompagnandoli nella crescita.

Il risultato è molto realistico, la verve comica riesce anche nelle risoluzioni più estreme e i tempi comici sono giusti. Manca l’elemento “applausi” tipica del genere, sostituito dalla rottura della quarta parete attraverso l’espediente del documentario. In effetti, il mockumentary diventa la vera novità introdotta dalla serie nella quale si intervallano interviste ai personaggi e silenzi imbarazzanti mentre si guarda la telecamera. L’effetto però non risulta essere naturale come in Fleabag, capace di rompere la quarta parete a suon di sguardi della protagonista verso lo spettatore. In questo caso ci ritroviamo di fronte ad una vera e propria sensazione di straniamento poiché le situazioni proposte sono così spontanee e reali da risultare impensabili data la consapevolezza degli insegnanti di essere filmati.

Se da un lato numerosi sketch divertenti sono costruiti intorno alla conoscenza dei personaggi della telecamera, dall’altra questo comporta a una minore credibilità delle azioni compiute da questi perché improbabili davanti ad una cinepresa. Bisogna dire che il taglio realistico dato alla sitcom mal si sposa con questa tipologia di espediente narrativo del mockumentary. Inoltre, l’estetica ripropone gli schemi delle sitcom anni ’90 americane, quindi la messa in scena dello show risulta meno innovativa. Il cuore della serie però, sono i personaggi ben caratterizzati anche se cadono comunque in stereotipi. Abbiamo le due insegnanti storiche della Abbott, Barbara e Melissa interpretate rispettivamente da Sheryl Lee Ralph e Lisa Ann Walter.

La prima è una maestra afroamericana molto devota ai suoi bambini e molto paziente, punto di riferimento di Jeanine. La seconda invece, è una maestra italoamericano che ricade nel cliché dell’italiano affarista. Janelle James interpreta Ava, la preside della scuola, una donna all’apparenza superficiale che si ritrova a ricoprire quel ruolo grazie a degli imbrogli e alla fine finisce per amarlo. Jacob (Chris Perfetti) è l’insegnante omosessuale molto chiacchierone e affettuoso, mentre Gregory (Tyler James William) è il nuovo supplente della Abbott che impara ad amare la sua professione durante il suo percorso.

L’attenzione della serie è tutta sui problemi della scuola che però, verranno risolti con la dedizione dei suoi insegnanti. Forse non sempre riesce nel suo intento comico proprio per l’effetto straniante che crea la presenza della cinepresa, ma ha il pregio di raccontare la realtà scomoda delle scuole americane di periferia. Questa è, inoltre, una tematica molto vicina anche all’istruzione italiana; per questo Abbott Elementary è sicuramente una serie che porta alla riflessione amara del concetto di scuola contemporanea sempre più messa da parte a favore di altre problematiche che, spesso ingiustamente, sembrano più urgenti. In attesa della seconda stagione, recuperatela!

Voto: 7-

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