La serie targata Hulu chiude i battenti con la terza stagione in streaming su Disney+, e con un finale che…sveleremo a fine articolo. Prima di arrivare al finale della serie però, ripercorriamo insieme la trama dall’inizio. Love, Victor, è un dramma adolescenziale, sentimentale e comico, ideato da Isaac Aptaker e Elizabeth Berger, ed è lo spin- off del famoso romanzo “Non so chi sei, ma io sono qui” ( Simon vs. the Homo Sapiens Agenda) di Becky Albertalli e del film “Tuo, Simon” diretto da Greg Berlanti.
Trama

La prima stagione si concentra su un nuovo studente alla Creekwood High School, Victor Salazaar (Michael Cimino) Vic, si è trasferito in questa nuova città e si sente spaesato e solo. Fin da subito però fa amicizia con Felix Westen (Anthony Turpel) , il nuovo vicino di casa con la quale inizia a passare del tempo assieme. La serie segue il suo viaggio alla scoperta di sé, mentre affronta varie sfide a casa con i genitori Isabell ( Ana Ortiz) e Armando Salazaar (James Martinez) e sua sorella Pilar (Isabella Ferreira) e Adrian (Mateo Fernandez) e prende coscienza del proprio orientamento sessuale. Tutto poi si complica quando conosce Benji Campbell (George Sear), compagno di scuola di Victor, un ragazzo sicuro di sé, apertamente gay.

La seconda stagione racconta le conseguenze del suo coming out e la sua relazione con Benji, la quale è messa a dura prova molteplici volte, a causa della sua famiglia e di un nuovo possibile interesse amoroso: Rahim (Anthony Keyvan), nuovo amico di Pilar proveniente da una famiglia molto religiosa. I due si conosceranno e questo metterà in crisi Victor con Benji. Victor, involontariamente, si ritroverà a dover fare una scelta importante tra Benji, il suo ragazzo, una relazione traballante e confusa e Rahim, un ragazzo che ha risvegliato il suo interesse, che lo fa sentire in qualche modo sereno e coinvolto. Chi sceglierà tra i due?

ATTENZIONE SPOILER
La terza stagione si apre appunto con la sequenza finale della seconda: Victor ha suonato al campanello di qualcuno, ha fatto la sua scelta? Sarà Rahim o Benji? Ovviamente ha seguito il suo cuore presentandosi alla porta di Benji, dichiarando i suoi sentimenti per lui. Victor porta Benji a scuola, nel posto in cui si sono dati il loro primo bacio. Vic spiega a Benji tutto quello che è successo con Rahim, ovvero che si sono baciati, ma ha capito che ama lui. I due chiariscono tutto quanto e decidono di stare insieme. Purtroppo i problemi per loro due non sono finiti qui perché la dipendenza di Benji per l’alcool crea situazioni spiacevoli tra loro. E difatti, si lasceranno di nuovo perché Benji dovrà riprendersi. Vic poi conosce un nuovo ragazzo, Nick (Nico Greetham) si frequentano per un periodo fino a quando Vic, chiaro dei suoi sentimenti, capisce che è ancora innamorato di Benji.

Corre a casa sua per dirglielo ma Benji, che ormai sta partendo per il college gli dice che ha fatto la sua scelta, che è troppo tardi e spezza il cuore nuovamente di Victor.
C’è la festa di fine anno e Victor è lì con la sua famiglia. Approfittando dell’occasione, Armando e Isabel annunciano ai figli che apriranno un’ attività assieme. Victor ormai conscio del fatto che tutti quanti stanno andando avanti con le proprie vite, capisce che deve farlo anche lui, soprattutto ora che Benji sta per lasciare Creekwood. Sta per salire sulla ruota panoramica da solo, quando, improvvisamente, arriva qualcuno che vuole fargli compagnia: è Benji. I due ragazzi salgono insieme sulla ruota e Benji rivela che ha parlato con i suoi genitori, che ha fatto capire loro che il problema della sua vita non è lui ma loro, da sempre. Dice che dovrà lavorare su ste stesso ma che vuole restare davvero con lui. Victor, ci riflette, poi capisce che la loro storia è quella che stanno vivendo, che è perfetta così e i due si baciano.


Considerazione finale:
Mie carə Bradshawine, Love, Victor è apparsa come una serie capace di mixare gli elementi perfetti del teen drama con la commedia scrollandoli da anni di convenzioni e di rappresentazioni sempre uguali, raccontando il percorso della scoperta della propria sessualità da parte di un ragazzo, del suo coming out, dell’accettazione in una famiglia cattolica e latina. Un racconto non pesante o di denuncia ma sincero, genuino, leggero, capace di risultare riflessivo e profondo. Un “teen dramedy” degli anni ’20 che ha decisamente superato concetti e pregiudizi del ragazzo bianco. Una serie contornata di sentimenti, tensioni, drammi, accettazione e semplicità. Un po’ mi ha riportato al mio di periodo liceale e di accettazione in qualche modo, anche senza l’aiuto e supporto del caro Simon Spier (Nick Robinson) che sarà presente nella vita di Victor come suo “consigliere” per poi, dopo averlo incontrato, lasciarlo andare da solo e volare con le sue ali. Abbandonato da Simon, Victor in questa terza e ultima stagione si ritrova a fare i conti con la ricerca, ancora una volta, di un amore disperato e forsennato. Però bisogna considerare che rispetto alle altre volte, in questo capitolo il ragazzo frenerà il suo animo romantico e passionale ma paradossalmente la sua storyline risulterà scollegata e decisamente meno incisiva oltre che ripetitiva.
Ad appesantire il tutto, come se ti trovassi sulle montagne russe costantemente, è il rapporto burrascoso e scoordinato con Benji, con il quale, ragazzi miei, i problemi non mancano: un continuo problema dopo l’altro questo ragazzo, che disagio! Nel fare da contorno ci sono Felix e Pilar e la loro relazione che metterà in risalto i problemi e le insicurezze degli adolescenti e del rapporto con i genitori. Vediamo anche il processo di cambiamento e accettazione da parte di Isabel, ormai consapevole della vita di suo figlio con il supporto di Armando, e anche di Mia Brooks (Rachel Hilson) e Andrew (Mason Gooding) alle prese con il futuro, che Dio, ragazzi, certe volte mi è sembrato di vedere fare da padre Andrew per la ragazza che il suo ragazzo, diciamolo onestamente. Poi vediamo anche questa nuova coppia, ovvero Lake (Bebe Wood) con Lucy (Ava Capri) alle prese con differenze sociali e culturali, o di Rahim alle prese con l’essere se stesso e con la religione, che sono ottimi spunti nel mezzo per affrontare tematiche attuali.
Alcuni passaggi e momenti, soprattutto legati alla famiglia Salazaar e Benji però risultano alle volte forzati, inseriti per realizzare certe dinamiche del rapporto con Victor, ma soprattutto per permettere a quest’ultimo di divertirsi o fare esperienze. A volte fin troppo stravolti da far sembrare a tutti di dimenticare che non hanno nemmeno ancora compiuto diciott’anni e che davanti a loro, in realtà, c’è tutto il tempo per trovare e scoprire il vero amore. Tra i tanti momenti forzati, uno che forse mi ha lasciato un po’ perplesso, è stato il momento in cui Victor riceve un premio per “essere gay e coraggioso”. Cioè, l’ho trovato anche too much perché ricevere un premio perchè si è gay, cosa che dovrebbe essere pura normalità, mi ha lasciato dubbioso perchè, a parere mio, credo che non ci sia nulla di speciale nell’essere gay e nemmeno di coraggioso: è soltanto vivere la propria vita, tutto qui. Vero anche che si basa sull’accettazione e l’uguaglianza la serie, va bene, l’intento era anche nobile ma è risultato fin troppo forzato e preimpostato sotto il mio punto di vista.
Un altro punto che ho trovato forzato è stato nella sequenza finale quando i due si ritrovano sulla ruota panoramica e Benji rivela di voler stare con lui. Mi è sembrata una scena senza pathos o senza quel sentimento forte che traspariva invece dalle prime stagioni tra loro due. Sicuramente mi ha appesantito questo tira e molla continuo tra di loro, soprattutto nella terza perché se ad una certa poteva anche essere logico e giusto, poi dopo ha preso completamente un’altra strada, tanto da risultare ridondante e pressante. Sincero? Avrei preferito che Victor non fosse rimasto con Benji! Forse verrò linciato per questo, ma Victor meritava una persona più matura, stabile e sicura accanto a sé, non un ragazzo contornato da fantasmi del passato continui e ripensamenti come se non ci fosse un domani. Ragazzi miei, l’amore è bello ma non deve portarti sempre a distruggerti o a metterti in discussione quasi sempre: non è sano e diventa tossico. Avrei preferito vedere Victor lasciarsi davvero alle spalle Benji, guardare avanti e non avere paura di affrontare la vita perché sono certo che sarebbe arrivato quell’amore che fa per lui, quello che corrisponde a lui, che lo fa sentire centrato e sicuro. Dovevo dirlo, perdonatemi. Io tifavo per Nick, perché a differenza di Benji, ha dimostrato che voleva fare quel cambiamento, che voleva crescere e correre quel rischio assieme a Victor rispetto all’insicuro e alle volte egoista Benji. Lo dico da divoratore di serie tv e romance, quindi inguaribile romantico. Però qui mi è sembrato tutto quanto eccessivo. Mi è piaciuto però tanto il tributo finale al film – romanzo di Tuo, Simon, proprio come avvenne per Simon e Bram (Keiynan Lonsdale) alla fine sulla ruota panoramica.
Si era chiuso un capitolo e ne iniziava uno nuovo, quello di Simon e Bram. Qui lo stesso: inizia un nuovo capitolo, una nuova storia, quella di Victor e Benji però. Mi piace anche il fatto che in questa terza stagione la presenza di Simon scompare, come per lasciare spazio alla vita e la storia di Victor, perchè, appunto, il ragazzo, ormai è consapevole di poter camminare con le sue gambe da solo. Ma nonostante questi riconoscimenti del finale, ahimè, non mi ha entusiasmato, anzi, questo finale di stagione appare come un ‘occasione mancata. Gli autori e produttori sembrano aver avuto il freno a mano tirato rispetto alle stagioni precedenti durante gli episodi, cercando in ogni modo di spianare la strada verso un finale positivo e ottimista. E va anche bene, però, nel complesso, sembra essere stato buttato lì, quasi forzato, tanto da apparire quadrato e con un lieto fine forzato. Peccato, perché sono del parere che si poteva fare di più, potevano dargli un finale alternativo e non qualcosa di fin troppo scontato stile cliché americano.
VOTO: 4 e mezzo
Miss. Bradshaw