And Just Like That… (attenzione spoiler)

Un nuovo capitolo di “Sex And The City“?

  Così viene annunciato quando iniziano a girare voci sul revival dell’iconica serie tv cult targata HBO degli anni’90, di cui, a tempo debito, ve ne parlerò perchè è una delle serie tv che più amo in assoluto. Ora concentriamoci su questo: il revival ha destato non poche polemiche dopo la dichiarazione che ci sarebbe stata: c’è chi era entusiasta all’idea e chi invece ha totalmente snobbato il progetto perchè legato alla serie madre. Ma veniamo a noi. La serie reboot è stata distribuita da HBO Max negli Stati Uniti d’America dal 9 dicembre 2021 al 3 febbraio 2022. In Italia è trasmessa su Now dal 9 dicembre e Sky Serie dal 18 dicembre 2021. Ideata dallo stesso creatore di Sex And The City Darren Star e lo stesso showrunner Michael Patrick King, storico produttore della serie e anche regista dei due film del franchise. Nel 2021 è stata ufficializzata la notizia di un revival senza la partecipazione dell’interprete di Samantha Jones (Kim Cattral), che ha rifiutato il lavoro a causa dei dissapori pubblici e non con Sarah Jessica Parker. Il 22 marzo 2022 la HBO Max ha rinnovato la serie per una seconda stagione.

Trama

Dopo ben 20 anni vediamo come stanno le nostre ragazzacce (mature) di Manhattan: sarà tutto cambiato o la Bradshaw camminerà ancora su tacchi a spillo incartata nei suoi outfit iconici e stravaganti, gironzolando tra le vie centrali di New York e sfidando ormai il tempo che passa? Scopriamolo insieme.

Torniamo nella vita di Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), Miranda Hobbes (Cynthia Nixon) e Charlotte York Goldenblatt (Kristin Davis) che sono passate dalle difficoltà della vita e dell’amicizia a trent’anni a quelle della vita e dell’amicizia a cinquanta. Carrie continua ad essere giornalista e scrittrice, e da poco ha anche iniziato un percorso da podcaster dove regala consigli sul sesso e dintorni, ma inizialmente avrà difficoltà nel cimentarsi con questo nuovo modo di approcciarsi al pubblico. Ah, ovviamente è ancora sposata felicemente con il suo Mr. Big: le cose vanno bene, almeno fino al primo episodio… Poi c’è Miranda, che alla veneranda età dei cinquanta, decide di mettere in discussione la sua vita tornando a studiare per un master in diritti umani, ma si ritroverà ad affrontare un figlio adolescente ribelle e la sua ragazza invadente, e allo stesso tempo a fare i conti con un matrimonio usurato nel tempo con Steve. Sotto pressione, la nostra Hobbes, affogherà i suoi tormenti interiori con alcool e una distrazione molto particolare e inedita nella sua vita che la metterà davanti a una scelta importante. Infine c’è Charlotte, che vive la sua vita da donna, moglie e madre alle presse con le problematiche adolescenziali di un’epoca ormai moderna e fa fatica ad abituarsi in quanto legata allo stampo “classico” , presa sempre nel dimostrare a tutti quanti una vita perfetta e lineare assieme al povero marito, Harry, che cerca di assecondarla in ogni sua iniziativa e follia. Insomma più o meno tutto quanto come un tempo, o quasi.

New York di SATC è cambiata

Siamo in una New York diversa rispetto al tempo della serie originale. Questo revival cerca di parlare alle nuove generazioni, mostrando per la prima volta attrici afroamericane, mai apparse nella serie originale. Il cast di And Just Like That, oltre alle tre protagoniste principali e i loro uomini: Chris Noth (Mr. Big), David Eigenberg (Steve Brady) e Evan Handler (Harry Goldenblatt), Mario Cantone (Anthony Marentino) e Stanford Blatch ( Will Garson scomparso durante le riprese dello show), ci sono anche i figli, ormai cresciuti di Charlotte e Miranda interpretati rispettivamente da Cathy Ang (Lily), Alexa Swinton (Rose) e Niall Cunningham (Brady) e delle new entry: Christopher Jackson (Herbert Wexley) e LeRoy McClain (Andre Rashad Wallace) che hanno siglato un accordo per due ruoli ricorrenti nella serie.

I due personaggi sono collegati ad altri due nuovi volti della serie, le attrici Nicole Ari Parker che interpreta Lisa Todd Wexley, mamma di tre bambini con una carriera di documentarista e un appartamento a Park Avenue. amica di Charlotte, snob e abituata al lusso, ed è considerata, anche se non ufficialmente, la nuova “Samantha Jones” (ok, non scherziamo) e Karen Pittman (Dr. Nya Wallace) professoressa di Miranda, donna indipendente che cerca in tutti i modi di avere dei figli con il suo compagno ma con risultati deludenti. Assieme a loro ritroviamo anche la sfacciata e attraente (sì, forse lei in alcuni tratti ricorda Sam) agente immobiliare di Carrie, Sarita Choudbhury ( Seema Patel) e infine Sara Ramirez (Che Diaz) non binary, podcaster e comica LGBTQ+ disinibita e a tratti subdola che in qualche modo avrà una relazione turbolenta con Miranda. Loro, assieme alle storiche protagoniste, sono le nuove figure che fanno parte del “nuovo capitolo”.

Considerazione finale

Mie carə Bradshawine sarò estremamente sincero, come d’altronde lo sono sempre: questo revival mi ha convinto ma in parte. Sono un grande fan della serie madre, quindi un grande sostenitore di Carrie, Miranda e Charlotte: questo è indubbiamente assodato. Quindi quando ho saputo della notizia del revival, di riportare una serie come questa qui che ha avuto un grande impatto mediatico e culturale all’epoca, non lo so, ho storto il naso perchè avevo paura: paura che avrebbero rovinato tutto quanto. Mi avrebbero rovinato il finale della sesta stagione perchè i due film per quanto li abbia amati, a mio avviso si potevano evitare. O meglio, con il primo potevano chiudere totalmente il capitolo di SATC. Il revival, nonostante perplessità, l’ho guardato, me lo sono divorato tutto quanto in pochissimo tempo! Non voglio essere ipocrita: è stato bello rivedere la mia amata, ma anche bacchettata (soprattutto in questo revival) Carrie Bradshaw: il mio guru da sempre. Così come anche Charlotte, Miranda e gli uomini della serie. Però c’è un tasto dolente, uno dei tanti, anzi, uno schiaffo enorme durante tutta l’intera stagione: l’assenza di Samantha.

Samantha Jones dov’è?

Ragazzə, adoro tutto quanto ma senza Samantha Jones non è un nuovo capitolo di Sex. Si sente la mancanza di un personaggio spigoloso, sfacciato, attraente, sexy, esuberante, sagace, e con quella cattiveria celata da ironia: manca Sam! E poi, vogliamo parlare di come è stato snobbato il suo personaggio e di come l’hanno tagliato fuori? Samantha si è trasferita a Londra dopo che Carrie ha scelto di non averla più come sua agente! Ma scherziamo o cosa? Una donna indipendente e femminista come Sam, ma soprattutto, così alturista e legata alle sue amiche da anni, se la prende perchè Carrie ha scelto un’altra persona per curare i suoi affari di lavoro? Non ci crede nessuno, fidatevi. Una scusa ignobile e messa a caso per giustificare l’assenza del suo personaggio. Che delusione!

I personaggi di Charlotte e Miranda? Di Carrie ne parlo dopo ampiamente perchè c’è da dire molto. Charlotte York è quasi sempre la stessa Charlotte: attenta a mostrare che ad essere. Sempre così corretta, perfetta, precisa e legata a sé stessa e i suoi valori, però si ritroverà anche lei a fare i conti con il tempo che passa, con le nuove mode che avanzano, con l’emancipazione moderna femminile e non, con le generazioni nuove che evolvono. Lei stessa dovrà affrontare una delle due figlie che sta attraversando un periodo di consapevolezza di chi è o chi vuole essere: sarà una sfida ulteriore per la nostra Charlotte, la quale, dovrà assecondare i bisogni di sua figlia mettendosi nuovamente in discussione. Non mi dispiace il cambiamento drastico che il suo personaggio subirà, certo in alcune cose sembra un tantino forzato e surreale, ma nel complesso è in linea con la sua personalità.

Miranda Hobbes? Ah, Miranda… un grande NO. Il suo personaggio non mi ha mai entusiasmato più di tanto perchè l’ho sempre trovato cinico, troppo, antipatico ed egoista, cosa che mi ha confermato in questo revival. Miranda pensa solo a se stessa: prima viene Miranda e poi tutto il resto. Non discuto il fatto che lei voglia essere felice e ritrovare la sua pace dopo un matrimonio usurato nel tempo con Steve e un figlio adolescente problematico: non sto discutendo su questo. Ci mancherebbe. Discuto sui modi e come lei deciderà di cambiare totalmente e velocemente la sua vita. Trattare Steve, ridurlo come peso e una sopportazione che ti trascini per anni dietro, a mio parere è stata una delle cose più imbarazzanti da vedere: non era questo il trattamento che si meritava, e non lo dico soltanto io che non sono nessuno: Miranda è tra i personaggi più insopportabili, cinici ed egoisti di questa serie e revival.

Ora veniamo a lei, che ammetto: è il motivo per cui ho voluto vedere questo revival: CARRIE BRADSHAW! Chi non conosce l’esuberante e brillante scrittrice di Manhattan dal prefisso 917? Forse tutti! Amo Carrie, questo è ormai abbastanza risaputo. Però anche lei ha fatto dei scivoloni: non è perfetta. Qui vi dico che c’è uno SPOILER enorme per chi non ha visto il revival o comunque non ha nemmeno iniziato la serie madre (che vi consiglio). Mr. Big, ovvero, John James Preston, morirà. E ora? Tuo marito, l’uomo che ti ha fatto penare sangue e lacrime, l’amore della tua vita, tutto quello che vuoi, è morto e tu cosa fai? Non hai una reazione, nemmeno un momento da “drama queen” dei tuoi? Un pianto liberatorio ( che avrà negli episodi precedenti), nemmeno un urlo liberatorio? Anzi, compostezza e rigidità. Però secondo me o gli autori e la stessa Parker, volevano mostrarci una chiave di lettura differente e alternativa: nulla è per sempre. Ed è questo che Carrie ha ben compresso. La Bradshaw idealista inizia ad essere realista: si ritrova a partire di nuovo dall’inizio, forse anche prima di conoscere John, da se stessa, appunto. Ritrova i suoi momenti di piacere, si dà dei tempi, giusti, ma cerca oltremodo di dare una chance, nuovamente, al suo cuore ferito e riprende a scrivere. FINALMENTE. Ho amato e mi sono emozionato nel vederla scrivere, come faceva in ogni episodio di SATC, davanti alla sua finestra e il suo laptop.

Finale della prima stagione? Romantico. Giusto. Stravagante. Sincero. Carrie va a spargere le ceneri di Mr. Big, dove? Ma naturalmente a Parigi, sul Pont des Art, fasciata in un Valentino Couture e una borsetta- urna pochette di Timmy Woods: in perfetto stile Bradshaw! Chi non conosce bene la serie avrà da ridire, ma questo è perfettamente lo stile di vita di questa donna da sempre. Carrie è pronta a salutare il suo amato e lasciarlo andare, con una nota di tristezza ma anche serenità nel cuore che Big è dove deve stare. Potrei dire altre cose sull’intera prima stagione, tante cose che avrei personalmente evitato o forse avrei cambiato e migliorato, tanti punti che ci risultavano assurdi e incomprensibili, tante cose su cui lavorare e perfezionare, cosa che spero ci sarà con una seconda stagione confermata. Come ovviamente ho apprezzato molto l’inclusività, la parità dei sessi e il tema della diversità: sono ottimi spunti per parlarne meglio successivamente. Non lo so cosa riserverà in futuro And Just Like That…sono sincero. Non so e non sappiamo cosa aspettarci dalla nostra scrittrice imprevedibile, eppure, forse son di parte, in cuor mio le perdono tutto quanto perché so che Carrie è fatta così: tutto ciò che fa lo fa per amore. Forse a molti può sembrare egoismo e presunzione, ma tutto quello che fa è mosso dall’unico precursore di sempre, ovvero amare. Siamo simili perché rivedo molto me stesso in lei da sempre, forse per questo non riesco ad odiarla e, stranamente, la comprendo e perdono. Tu, Carrie, sei nata per amare è questo non potrai mai mascherarlo. Così come anche, ancora, alla tua età, camminare imperterrita su tacco dodici perché sei una figa pazzesca!

A presto Miss. Bradshaw del mio cuore.

VOTO: 7 e mezzo

Miss. Bradshaw

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