La scorsa settimana si è conclusa su Disney Plus la mini serie in sei episodi dedicata ad un nuovo supereroe Marvel, ovvero Moon Knight.

Il protagonista è il mite e placido commesso Steven Grant, che combatte una guerra interiore con una sorta di secondo io, più coraggioso e deciso, chiamato Marc Spector.

Dopo un primo episodio delirante, nel quale assistiamo a un continuo scambio tra le due personalità (e Oscar Isaac qui ha dato prova di essere davvero un ottimo attore), iniziamo lentamente a capire cosa stia succedendo: fa la sua apparizione l’antagonista Arthur Harrow (Ethan Hawke), una sorta di santone che desidera risvegliare la dea egizia Ammit, della quale è seguace nonché avatar umano.

Steven/Marc, invece, è l’avatar di Khonshu, dio egizio della luna con il quale Marc aveva stretto un patto tempo prima; con l’aiuto di Layla (May Calamawy), moglie di Marc, cercheranno di evitare che Harrow porti a termine il suo piano, mentre scopriamo cosa sia accaduto a Marc e come sia arrivato ad accogliere anche Steven nel suo corpo, e come sia divenuto, appunto, Moon Knight.

Ho trovato la serie interessante e ricca di spunti, ma talvolta con un ritmo troppo frenetico. Difficile infatti seguire tutti gli avvenimenti, tutte le rivelazioni, stare al passo con le continue trasformazioni del protagonista.

Senza parlare del finale, frettoloso e confuso.

Troppa carne al fuoco per sole sei puntate, una storia troppo complessa e stratificata per poter essere raccontata per bene in così poco tempo.

Peccato, perché le premesse per una serie intrigante e coinvolgente c’erano tutte, ma la sensazione è che sia stato trattato tutto troppo velocemente e con poche spiegazioni. Forse chi conosce i fumetti e la storia del protagonista lo avrà apprezzato di più, ma per me resta, ahimè, una bella occasione sprecata.