Lo scorso 27 marzo a Los Angeles si è tenuta la 94° edizione della consegna dei premi Oscar, i più famosi e ambiti del mondo del cinema.
Tra premi dati per certi, qualche sorpresa, e un momento che rimarrà indelebile nella storia di questa premiazione, decine di star hanno sfilato prima sul tappeto rosso, e poi all’interno del Dolby Theatre, ma andiamo con ordine.
Non mi voglio soffermare troppo sui look degli attori presenti alla serata: non sono un’esperta di alta moda, ma tra le donne ho molto apprezzato Jessica Chastain e Jada Pinkett-Smith, mentre tra i signori (tutti elegantissimi), ha spiccato per eleganza e innovazione Simu Lui (Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli) in un fiammante completo rosso!

Passando alla cerimonia, l’ho trovata abbastanza piatta e mediocre nel complesso: le tre presentatrici (Wanda Skyes, Amy Schumer e Regina Hall) non hanno certo brillato per innovazione e umorismo, con dei siparietti piuttosto discutibili che hanno coinvolto anche alcuni malcapitati attori presenti in teatro. L’idea di consegnare alcuni premi prima della diretta inoltre, nata per snellire la cerimonia, è stata fallimentare: non solo la trasmissione è durata comunque quasi quattro ore, ma sono state sminuite categorie fondamentali nella riuscita di un buon film, come ad esempio sonoro, trucco e acconciature.
Passando all’assegnazione dei premi, che trovate elencati in dettaglio alla fine dell’articolo, Dune ha fatto incetta di premi “tecnici” (miglior sonoro, effetti visivi, montaggio, fotografia, scenografia), e ha permesso al grandissimo Hanz Zimmer di aggiudicarsi una meritata statuetta per la splendida colonna sonora.
Anche sul fronte “Miglior canzone originale” nessuna sorpresa: Billie Eilish e Finneas O’Connell vincono con “No time o die”, colonna sonora dell’ultima avventura di James Bond, e stabiliscono un primato, poiché la Eilish è la prima artista nata nel 21° secolo ad aggiudicarsi l’ambito premio.
Passando ai premi più attesi, la vera sorpresa tra i quattro Oscar assegnati agli attori è stata Jessica Chastain, magnifica nel ruolo della telepredicatrice Tammy Faye in Gli occhi di Tammy Faye.

Una menzione speciale a Jane Campion, terza donna in novantaquattro anni ad aggiudicarsi il premio per la migliore regia per The power of the dog (film che personalmente ho adorato), e a Kenneth Branagh, che all’ennesima nomination è riuscito finalmente a vincere l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale con il suo Belfast.
Coda invece si aggiudica, a sorpresa, il premio come miglior film: una scelta molto discutibile, visti e considerati gli altri film in gara, dato che la pellicola in sé, per quanto ben fatta e riguardante un tema importante, non poteva a mio avviso competere a livello tecnico, realizzativo e di contenuto con diversi dei film concorrenti.

Infine, non posso non citare il momento che tuttora sta tenendo banco sui social e tra gli appassionati cinefili, ovvero lo sconsiderato gesto di Will Smith, poi premiato per la sua interpretazione in King Richard, che ha schiaffeggiato il comico Chris Rock, reo di aver fatto una battuta poco piacevole su sua moglie Jada.
Non starò qui a ribadire che la violenza fisica, tra l’altro in mondovisione, è sbagliata e diseducativa, ma credo che abbiano sbagliato entrambi: Chris nel deridere una donna afflitta da un problema da salute, Will nel reagire con tanta cattiveria e rabbia. Due modi diversi di essere aggressivi insomma, che vanno in egual modo censurati. Le scuse di Will, per quanto commoventi e sentite, non possono però cancellare questo gesto, che credo rimarrà indelebile nella storia della televisione recente, e che purtroppo ha oscurato il vero protagonista della notte degli Oscar, ovvero il buon Cinema.

ECCO I VINCITORI DI TUTTE LE CATEGORIE
Miglior film: I segni del cuore (Coda)
Miglior regia: Jane Campion per Il potere del cane
Miglior attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
Miglior attore protagonista: Will Smith per Una famiglia vincente – King Richard
Miglior attrice non protagonista: Ariana DeBose per West Side story
Miglior attore non protagonista: Troy Kotsur per I segni del cuore (Coda)
Miglior sceneggiatura originale: Kenneth Branagh per Belfast
Miglior sceneggiatura non originale: Sian Heder per I segni del cuore (Coda)
Miglior film d’animazione: Encanto di Jared Bush, Byron Howard e Charise Castro Smith (Walt Disney)
Miglior film internazionale: Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi (Giappone)
Miglior fotografia: Greig Fraser per Dune
Miglior montaggio: Joe Walker per Dune
Miglior colonna sonora: Hans Zimmer per Dune
Miglior canzone originale: “No time to die” di Billie Eilish e Finneas O’Connel da No time to die
Miglior scenografia: Patrice Vermette e Zsuzsanna Sipos per Dune
Migliori costumi: Jenny Beavan per Crudelia
Miglior trucco & acconciature: Stephanie Ingram, Linda Dowds e Justin Raleigh per Gli occhi di Tammy Faye
Migliori effetti visivi: Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer per Dune
Miglior sonoro: Mark Ruth, Mark A. Mangini, Theo Green, Dough Hemphill e Ron Bartlett per Dune
Miglior documentario: Summer of soul di Questlove
Miglior corto: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
Miglior corto documentario: The queen of basketball di Ben Proudfoot
Miglior corto animato: The Windshield Wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez Barbosa