Vanitas no carte: recensione anime

Da sempre i vampiri sono stati protagonisti di innumerevoli storie e ancora oggi continuano ad essere uno strumento narrativo di grande successo. Tuttavia, nel corso del tempo, la classica figura del vampiro ha subito un notevole cambiamento: da essere una creatura mostruosa e senza cuore, come poteva apparire di solito nelle storie dell’orrore, è diventata pian piano sempre più simile ad un essere umano e soprattutto di bell’aspetto, in grado di provare emozioni. Anche nel panorama degli anime e dei manga questo essere immortale è una delle creature soprannaturali più sfruttate, proprio come accade per la storia di Vanitas no carte.

ANALISI DELLA STORIA

Il racconto è ambientato in una Parigi dell’ottocento immaginaria, ancora reduce dalla lotta tra vampiri ed esseri umani, che segue le vicende del vampiro Noè e dell’umano Vanitas. Entrambi si portano dietro i traumi del loro passato e, nonostante non sappiano nulla l’uno dell’altro, in poco tempo stringono un’improbabile alleanza per salvare i vampiri caduti vittime di una maledizione del misterioso essere senza forma, chiamato Naenia. Grazie ad un leggendario libro magico è possibile, infatti, curare i maledetti prima che impazziscano del tutto. Noè è alla ricerca del cosiddetto libro di Vanitas, perciò si ritrova a vagare per le strade di Parigi, nel mondo degli esseri umani, dopo aver vissuto gran parte del tempo ad Altus: un luogo dove abitano esclusivamente i vampiri, confinante con quello degli umani, accessibile tramite dei portali dimensionali sparsi nel mondo. Proprio durante il suo primo viaggio su una gigantesca aeronave (una nave volante) Noè assisterà all’intervento di Vanitas che, tramite una formula magica contenuta all’interno del suo misterioso grimorio, salverà un vampiro dalla maledizione che lo affligge. La lotta tra umani e vampiri sembra essere arrivata ad un clima di pace, tranne per il fatto che la gente comune è quasi del tutto ignara della presenza di queste creature e il ruolo della Chiesa resta ancora un ostacolo per la diplomazia tra le due parti: ogni scusa è buona per cacciare i vampiri, poiché ritenuti esseri che distorcono le regole del mondo creato da Dio. In Vanitas no carte la costruzione del mondo è tanto complessa e dettagliata quanto la caratterizzazione dei personaggi che giocano all’interno della narrazione. Ognuno dei personaggi descritti persegue una propria idea di giustizia in base al proprio vissuto e al modo di vedere le cose e ci sono vampiri che sembrano più umani che mai: provano sentimenti come l’amore, la tristezza, l’odio e stringono forti legami d’amicizia, ma c’è anche chi trama nell’ombra e sfrutta le debolezze altrui per raggiungere scopi malvagi. Inoltre, c’è tanto romanticismo, tanta passionalità e non mancano mai le scene d’azione e di comicità ai limiti dell’assurdo.

CONCLUSIONI

La serie di Vanitas no carte è divisa in due parti ed è l’adattamento animato del manga The case study of Vanitas, che recentemente è arrivato al nono volume anche in Italia dalla casa editrice Star comics. Le animazioni sono ottime e soprattutto i colori utilizzati per la rappresentazione grafica sono una gioia per gli occhi, anche se il disegno dell’autrice Jun Mochizuki, per me, resta il migliore. L’ambientazione sfarzosa e appariscente di una Parigi ottocentesca è resa molto bene e ti immerge del tutto nelle vicende a volte comiche, a volte drammatiche della storia. Se non avete ancora guardato questa serie e siete appassionati di storie di vampiri e romanticismo, vi consiglio assolutamente di non perdervi questo anime.

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