Maradona: Sogno Benedetto: Luci ed ombre di un campione

Ad un anno dalla sua morte, Amazon Prime Video rende omaggio a Diego Armando Maradona con una serie tv in dieci episodi, diretta da Alejandro Aimetta. Cerchiamo di saperne di più in questo articolo

Trama: Si è scelto di ripercorrere il percorso umano e professionale del personaggio partendo dalla ricostruzione della sua infanzia trascorsa nella città di Fiorito in completa povertà, ma sempre animata dalla passione per il calcio, che porterà Diego a giocare per diverse squadre. Dagli esordi, fino agli ingaggi con Boca Junior, il Barcelona fino ad arrivare al Napoli. Grande spazio ha anche l’esperienza di capitano con la Nazionale Argentina, con la quale vinse il mondiale in Messico nel 1986. Parallelamente alla sua carriera vengono ricostruiti i momenti più importanti della sua vita come il rapporto con la famiglia, con la moglie Claudia e, purtroppo, anche la dipendenza da sostanze stupefacenti e le molte relazioni extraconiugali.

Come raccontare un mito dello sport.

Come spesso accade per film e serie dedicate a personalità che hanno segnato il nostro ambito culturale, regia e sceneggiatura cercano di rendere nel miglior modo possibile il mondo che le circonda. Per Maradona non deve essere stato facile, poiché raccontare la sua storia significa affrontare con estrema sincerità anche gli aspetti più complessi della sua psicologia. Un uomo che ha deciso di vivere al massimo ogni aspetto della vita dimostrandosi alquanto fragile. Cosa che lo ha portato a fare scelte sbagliate che, anche dopo la sua morte, purtroppo hanno messo in ombra la sua grande generosità, il suo saper lottare contro le ingiustizie ( anche esprimendo pareri impopolari) ed il suo grande legame con le origini estremamente povere ( cosa che li accomuna ad altri grandi come Pelè ed Ibraimovich).

Punti di forza e debolezza

La serie ha una struttura narrativa molto particolare, poiché si sceglie di iniziare a raccontare partendo da un malore che portò Maradona a rischiare la vita nei primi anni 2000. Attraverso i flashback non cronologici si ripercorre la vita del campione utilizzando, per rendere rendere meglio il trascorrere del tempo, tre attori diversi per interpretare il protagonista. Il giovane Nicolas Goldschmith è Maradona bambino, Nazareno Casero Maradona giovane e Juan Palomino Maradona adulto. Emozionante è l’utilizzo di filmati di repertorio durante gli episodi e nei titoli di coda. Purtroppo però molto spesso si è caduti nell’eccesso di volgarità e nell’inesattezza e questo accade soprattutto nei due episodi ambientati a Napoli dove si indugia troppo sul ruolo della camorra nell’arrivo di Maradona nella squadra della città, per non parlare della tifoseria napoletana che sembra molto peggio di un esercito barbaro.

Insomma una serie da non perdere, non solo per gli appassionati di calcio che saranno in grado di cogliere anche le più piccole imprecisioni, ma che restituisce con graffiante schiettezza la personalità di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi.

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