
In The Father davvero nulla è come sembra, mai riadattamento del titolo italiano è stato più azzeccato.
Il modo in cui la pellicola è costruita, scena per scena, sequenza dopo sequenza è un continuo indirizzare lo spettatore a credere di stare a guardare qualche cosa, per poi subito dopo portarlo su altri binari, per altre teorie. Una sensazione strana, di alienazione verso il mondo intorno a noi, come se fossimo allontanati da una realtà che non sembra più tale per imprigionarci tra le stanze e i corridoi di una casa che diventa la co-protagonista di questo racconto a tratti onirico.

Sicuramente, uno dei motivi per il quale lo spettatore si sente immerso completamente nella vicenda, è il modo in cui essa viene mostrata e raccontata. Il film è descritto come se la macchina da presa fosse la mente stessa del personaggio di Hopkins, quindi un punto di vista soggettivo ma descritto in terza persona; così facendo ci vengono mostrati personaggi nella vita del protagonista che vanno e vengono e queste stesse persone fanno e dicono cose, che poi tornano a galla in maniera spiazzante, inducendo noi stessi a credere di stare impazzendo.
La sequenza finale è solamente la summa di tutte le emozioni che sono state vissute prima, un colpo di scena che poteva essere intuito, ma che grazie al modo in cui la sceneggiatura miscela gli eventi, riesce comunque ad essere spiazzante e malinconico; un momento di intimità che ci dà fastidio, un pugno nello stomaco che è reso ancora più pesante dall’interpretazione magistrale ma mai sopra le righe di un signore (Hopkins), che tanto ha donato alla storia del Cinema anche solo attraverso le espressioni del suo viso. Importante è da sottolineare proprio il fatto che la sua prova attoriale non sia degna di nota per un eccesso nel modo di stare davanti la camera, ma tutto il contrario; la sobrietà e la quiete con cui il protagonista affronta la sua odissea interna è la vera chiave del successo, ogni sguardo, ogni piccolo movimento o tic che sembra involontario è frutto del lavoro enorme che è stato svolto per donare realismo e inquietudine al protagonista Anthony.

The Father è un viaggio incredibile che sembra non finire mai, emozionante, straziante e cupo, al suo termine noi stessi siamo dubbiosi sulla realtà che ci circonda.