Dal 4 Giugno è disponibile su Netflix Sweet Tooth, una nuova serie fantasy tratta dalla serie di fumetti di Jeff Lemire per la regia di Jim Mickle. Tra i produttori figura anche Robert Downey Jr. Una serie sulla quale la nota piattaforma ha deciso di puntare e che sorprenderà gli appassionati del genere. Scopriamo perché.

Trama
La razza umana viene quasi sterminata da una pandemia nota come Il Grande Crollo, a cui seguono nascite di bambini ibridi in parte umani ed in parte animali. Non sapendo se tutto questo sia una conseguenza della pandemia le autorità decidono di dare loro la caccia. Per questo, un bambino di nome Gus nato per metà cervo vive nascosto in una casa nel bosco insieme a suo padre, senza avere contatti con il mondo esterno. Alla morte del padre, il piccolo viene scoperto dalle autorità e costretto a fuggire. Ad aiutarlo, un senzatetto di nome Jepperd, che viene ribattezzato Uomo Grande. Insieme, i due amici affronteranno una serie di pericoli cercando di ricostruire cosa possa essere accaduto alla madre di Gus e sapere di più sulle origini del bambino.

Una favola dark per crescere
C’era una volta un bambino che aveva grandi corna di cervo sulla testa. Se fosse una fiaba, la serie in questione inizierebbe proprio così, poiché sono molti i rimandi al mondo delle fiabe: il protagonista è un bambino a dir poco speciale cresciuto dal padre come Pinocchio e tenuto al sicuro dal mondo esterno che rappresenta un pericolo come Raperonzolo rinchiusa in una torre . Altrettanti i riferimenti al mondo della letteratura per ragazzi che rimandano ad un viaggio di formazione, primo fra tutti Huckleberry Finn di Mark Twain ( unico libro letto da Gus), per non parlare dei romanzi di Charles Dickens dove il protagonista intraprende grandi avventure incontrando personaggi di ogni tipo, alla ricerca delle proprie origini. Ma il tono usato è ben diverso, perché i riferimenti ad uno scenario post- apocalittico e all’ attualità sembrano prendere il sopravvento. Ruolo centrale lo ha una natura che riprende progressivamente i propri spazi a discapito dell’uomo ( animali selvatici che scappano dallo zoo, bambini ibridi). Vengono mostrate quelle che sono le conseguenze di una pandemia nel cuore umano con la caccia indiscriminata ad una cura per arricchirsi senza alcun ritegno etico, al diverso considerato come l’untore da eliminare. I bambini ibridi rappresentano una speranza per una guarigione fisica e spirituale dell’unità.
Voce narrante e diversi punti di vista
Da un punto di vista strettamente tecnico la serie offre un perfetto esempio della voce narrante fuori campo che descrive non solo eventi presenti, passati e futuri ma anche lo stato d’animo dei vari protagonisti. Quello di Gus è il filo narrativo conduttore dal quale si diramano anche altre due storie: quello di uno scienziato in cerca di una cura per sua moglie e di una donna che si prende cura di una bambina ibrida abbandonata allevandola come sua figlia. Per ovvie ragioni non sveliamo di più

Insomma una serie da non perdere per gli appassionati del genere per la quale si prospetta già una seconda stagione. Staremo a vedere