Amate l’azione e le strategie? Cercate una serie dove il gusto tarantiniano prevale? Dove la violenza, la comicità e il thriller convivono perfettamente? Sky Rojo è la serie giusta per voi! Ha fatto il suo debutto su Netflix il 19 marzo del 2021 con sole otto puntate da una trentina di minuti ciascuna ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. Una serie molto audace, fuori dagli schemi, ma dovevamo aspettarcelo da Álex Pina, ideatore della serie insieme ad Esther Martínez Lobato, entrambi conosciuti per altri grandi lavori come La casa di carta e Vis a vis. Stavolta non c’è una banca da rapinare o un carcere come background…Ma ci spostiamo su un altro argomento molto scottante: la prostituzione. Potremmo dire che è comunque una sorta di carcere visto che le donne de Las Novias Club sono costrette a prostituirsi per conto di Romeo (Asier Etxeandia); e non è forse una prigione essere costrette a dare il proprio corpo per estinguere un debito?

Romeo attrae queste donne con l’inganno, facendole credere in un futuro migliore, e poi invece le costringe a lavorare come prostitute. Il padrone del club lucra sulla miseria delle famiglie più povere ed offre il lavoro più antico del mondo. Come la violenza, anche le scene di sesso sono molto esplicite. La trama è molto semplice, in realtà. La storia comincia in media res, quando tre prostitute scappano dal bordello dopo che hanno non troppo accidentalmente ferito Romeo. Così comincia la caccia a queste tre donne fuggite dal loro destino crudele; i due scagnozzi di Romeo si lanciano all’inseguimento e sarà una partita tra volpi e lepri, per usare proprio la metafora usata da Wendy, una delle protagoniste. Mentre la triade dei cattivi cerca di riportare le fuggitive al club, attraverso dei flashback scopriamo i motivi per cui queste tre donne sono finite a lavorare per Romeo.

Non mancano scazzottate, scene tragicomiche, storie d’amore e tematiche importanti quali la dipendenza da sostanze stupefacenti, il rispetto per la donna (pressoché inesistente visto l’atteggiamento tossico e machista di Romeo e degli altri clienti del club) che viene esplorato attraverso i sentimenti e i pensieri di queste tre donne quando parlano di ciò che provano quando sono usate come donne-oggetto. Ma le puntate si concentrano in particolare sulle dinamiche della trama, ossia la fuga e la lotta per la sopravvivenza. Il punto forte di questa serie sono, devo ammetterlo, gli attori perché riescono a mantenere l’imprevedibilità di ogni situazione. D’altronde il cast è davvero sensazionale!

Il personaggio di Moisés, uno degli scagnozzi, è interpretato da Miguel Ángel Silvestre, conosciuto per il ruolo di Lito in Sense8; mentre Wendy, la prostituta più spigliata e disillusa che ci regala le scene più comiche, è nientedimeno che la piccola Roberta Espinoza di Floricienta, Lali Espósito, artista argentina famosissima per i suoi album e per il suo ruolo di Marianella Rinaldi in Teen Angels; e direttamente da Il molo rosso, l’attrice Verónica Sánchez nei panni di Coral, ex biologa che sceglie di nascondersi nel bordello per non fare i conti con il suo passato. Gli altri attori sono Yany Prado, l’interprete di Gina, una donna dolcissima che è costretta a prostituirsi per aiutare la sua famiglia e da cui parte tutta la storia, ed Enric Auquer che recita la parte di Christian, il fratello di Moisés. Una serie avvincente, molto cruda e particolare; non è nelle corde di tutti, quindi potrebbe non piacere quanto gli altri lavori di Pina-Lacebo. Voto 8.