Il catalogo Netflix è sempre stato molto variegato, ma spetta a La chicas del cable (in italiano Le ragazze del centralino) l’inaugurazione della fruttuosa collaborazione tra la Spagna e la piattaforma; difatti, questo è il primo telefilm spagnolo ad essere stato ideato, prodotto e rilasciato da Netflix. La prima stagione è uscita nel 2017, poi è stata rinnovata per altre quattro, concludendosi così nel 2020 con un totale di 42 puntate. Ideato da Ramón Campos, Gema R. Neira e Teresa Fernández Valdé, con la regia di Carlos Sedes e di David Pinillo, la serie punta ad essere un omaggio a tutte quelle donne che hanno combattuto per l’emancipazione femminile e per i propri diritti, di cui le centraliniste telefoniche sono solo uno dei tanti esempi. È una serie femminista dove anche le protagoniste lo sono. Il cast eccezionale di questa serie e la trama originale hanno appassionato tantissimi telespettatori in tutto il mondo. Si è riunito nel cast un trio che già aveva lavorato insieme nella serie spagnola El Internado (2007-2010); parlo di Blanca Suárez, Yon González e Martiño Rivas che grazie ai loro ruoli, rispettivamente di Julia (dalla seconda stagione), Iván e Carlos ne El Internado, sono entrati nel panorama cinematografico spagnolo. Inoltre, Blanca Suárez eYon González hanno recitato insieme anche in altri progetti, per esempio nel film Sognando il nord. Rivederli sullo stesso set, molto importante e d’impronta storica, è stato emozionante per tutti i loro fan.

La serie è ambietata nella Madrid del 1928 e racconta le vicende della famiglia Cifuentes, in possesso della Compagnia dei telefoni, la prima grande compagnia telefonica nazionale, e delle operatrici telefoniche che vi lavorano. Tutto inizia quando Alba Romero Méndez è costretta a fuggire a causa di un incidente in cui potrebbe essere accusata di omicidio. La ragazza non ha avuto una vita facile, ha sognato da sempre di trascorrerla a Madrid con l’amore della sua vita, Francisco. Da piccoli, infatti, Alba e Francisco tentano di scappare insieme ma solo il ragazzo riesce ad arrivare a Madrid. Dopo questo episodio doloroso, Alba, che era una bambina, è costretta a diventare una ladra. Solo quando rischia di essere accusata di omicidio scappa e arriva a Madrid e si impossessa di una nuova identità: Lidia Aguilar Dávila (Blanca Suárez). A Madrid, Lidia viene assunta come centralinista nella Compagnia dei Telefoni dei Cifuentes e incontra, dopo tanto tempo, il suo Francisco (Yon González), poiché il ragazzo è il direttore della compagnia. La loro storia d’amore sarà ostacolata da Carlos Cifuentes (Martiño Rivas), di cui Lidia si innamorerà, fino a trovarsi legata ad entrambi gli uomini. Ovviamente il triangolo amoroso sarà parte centrale della storia di Lidia in quanto la madre di Carlos, Carmen (interpretata dalla grande Concha Velasco), non vuole l’unione dei due giovani e farà di tutto per distruggerli, anche a costo di perdere la Compagnia, infatti la donna sarà l’antagonista principale della serie. I problemi della Compagnia, di cui il proprietario è proprio Carlos, si mescolano con quelli delle altre centraliniste. Lidia, infatti, incontra altre ragazze che l’aiuteranno a sistemare ogni problema: Carlota, Marga, Oscár e Ángeles. Ognuna di loro ha una storia diversa ed un suo background.

Ángeles Vidal ( Maggie Civantos, conosciuta per il ruolo di Macarena in Vis a vis) è una donna sposata che, contro la volontà del marito violento, decide di lavorare nella Compagnia. È una donna coraggiosa che si ribella alle violenze del marito, e quando si riesce a liberare dalla sua morsa, è costretta a mentire e a collaborare con la polizia per salvare sua figlia e anche se stessa. Carlota Rodríguez de Senillosa (interpretata da Ana Fernández García) è una ragazza di buona famiglia che decide di intraprendere la professione della centralinista, non rispettando il volere del padre. È una femminista convinta e ben presto scoprirà di essere innamorata di Sara, la responsabile delle centraliniste. Sara, o meglio, Oscár (Ana Polvorosa), è innamorato di Carlota. Inizialmente per lui è difficile mostrare la sua transessualità, ma grazie all’amore di Carlota riesce ad essere chi vuole essere, ossia Oscár Millán. Con questo personaggio viene evidenziato il comportamento un tempo retrogrado della Spagna nei confronti della diversità. Infine abbiamo Marga Suaréz Pazos (Nadia se Santiago), la più ingenua e timorosa del gruppo. La ragazza proviene da un paese di campagna e non ha mai vissuto in città; infatti arrivare a Madrid, per lei, è come stare in un altro mondo. Con la sua genuinità, ci racconta la sua dolce storia con Pablo (Nico Romero), da cui avrà un figlio.

Le cinque ragazze del centralino porteranno sullo schermo storie d’amore passionali, una lotta contro il patriarcato e la difesa dei propri diritti, intrighi familiari tipici delle telenovelas e tanti colpi di scena. Le prime quattro stagioni si concentrano sulla Compagnia dei Telefoni e sulle vite sentimentali delle nostre protagoniste, la quinta stagione prende una strada diversa: racconta una Madrid sfasciata dal regime franchista e come le nostre beniamine cercano in tutti i modi di salvare più persone possibili dalla dittatura (infatti è ambientata dieci anni dopo gli eventi della quarta stagione). Nell’ultima stagione, infatti, ci sono due new entry nel cast: Valentina Zenere, nei panni dell’attrice di teatro Camila Salvador, e Sofia Vidal (Denisse Peña), che interpreta la figlia di Ángeles da grande. A mio parere, la fine della quarta stagione poteva rappresentare un finale di serie perfetto, con la diaspora delle nostre protagoniste. Invece, la serie ci regala un finale più tragico, ma forse più d’impatto, perché il senso di questo telefilm è il sacrificio. Molte donne si sono sacrificate per il bene delle generazioni future, le ragazze del centralino non fanno eccezione. Un finale commovente, inaspettato e triste, ma probabilmente era l’unico scenario possibile; piuttosto che essere separate nella vita, hanno scelto di restare unite e lottare con determinazione. Preparate i fazzoletti.
Voto: 8