La scuola è noiosa? Non per gli studenti della 3-E dell’istituto Kunugigakoa, la classe assassina! Vi ho incuriosito? Bene, sto per proporvi un anime molto particolare: Assassination Classroom, tratto dal manga omonimo realizzato da Yūsei Matsui. La regia dell’anime è di Seiji Kishi, mentre le musiche sono di Naoki Satō. È andato in onda tra il 2015 e il 2016 ed è composto da due stagioni per un totale di 47 puntate. Addentriamoci nel vivo dello shōnen. La 3-E, classe delle medie superiori prossima al diploma, non è una classe di studenti diligenti come quelli di Special A, anzi, al contrario, è formata da alunni con voti bassi, scapestrati, che sono risultati ultimi nelle classifiche degli esami scolastici e per questo mandati in un plesso lontano dal vero istituto. Sono derisi, maltrattati e vengono presi come esempio da evitare per tutti gli altri studenti della scuola (il sistema scolastico giapponese è diverso dal nostro, le classi sono divise in base ai voti).

La situazione cambia quando un polpo giallo gigante, un mostro fatto di antimateria, decide di insegnare in questa classe e di dar loro l’opportunità di ucciderlo guadagnando 10 miliardi di yen come ricompensa. Sembra una proposta assurda, ma la storia ha inizio con dei notiziari che mostrano la luna in parte distrutta e la colpa è proprio di questo essere giallo. Il polpo dà un ultimatum al governo giapponese: insegnerà nella classe 3-E a patto che questi alunni proveranno ad ucciderlo, altrimenti alla fine dell’anno distruggerà la Terra. Questa premessa sembra abbastanza bizzarra e confusionaria: perché questo mostro che si muove venti volte la velocità del suono dovrebbe insegnare agli studenti emarginati dalla società? A questa domanda c’è una risposta, ma arriverà soltanto nella seconda stagione, infatti nella prima viene messo in evidenza l’addestramento di questi ragazzi per diventare killer professionisti. Nagisa Shiota, il protagonista, è la voce narrante e dimostra, dietro il suo volto angelico, grandi qualità da sicario. Mentre Korosensei (chiamato così dagli alunni perché korosenai significa “non può essere ucciso”) insegna ai propri studenti tutto ciò che c’è da sapere, aiutandoli a crescere e ad affinare le proprie abilità intellettive, i ragazzi cercano di ucciderlo con delle armi apposite.

Ognuno di loro scopre di avere un talento diverso, chi per la chimica, chi per l’elettronica, chi per l’nformatica e così via, e per questo collaborano insieme a nuove strategie per l’assassinio. Inoltre i ragazzi non saranno gli unici a volerlo assassinare, perciò dovranno affrontare numerosi killer mandati dal governo per tenersi stretta la ricompensa. Si crea così un legame molto forte tra bersaglio e assassino, tra professore e alunno. Korosensei è un professore eccezionale, aiuta i ragazzi a risolvere i problemi e li incoraggia a trovare la propria strada insegnando loro non solo nozioni utili ma anche come affrontare la vita. Un metodo, questo, opposto a quello del preside della scuola che, invece, infonde terrore e insicurezza nei ragazzi, anche tra i più bravi.

Tra un assassinio non riuscito e un altro, gli studenti della 3-E diventano ottimi alunni e iniziano così a competere con la classe 3-A, composta dalle eccellenze della scuola. La corsa per il podio tra le due classi è un tema che resiste per tutte e due le stagioni e che vede in Karma Akabane (il migliore della 3-E) e Gakushu Asano (figlio del preside e il migliore alunno della scuola) una competizione accesa e non priva di batoste; infatti, entrambi imparano molto: il primo che bisogna sempre impegnarsi anche quando si è sicuri di sé, il secondo che a volte la cooperazione è necessaria. Korosensei è aiutato da Tadaomi Karasuma, un agente dello Stato, e da Irina Jelavić, una killer troppo giovane che viene chiamata dai ragazzi prof Bitch (per l’assonanza con il cognome). Nella seconda stagione viene approfondito il passato di Korosensei, la situazione familiare di Nagisa e, inoltre, Kaede Kayano avrà un ruolo centrale per gli sviluppi della trama. Intanto la fine dell’anno scolastico volge al termine, i ragazzi faranno importanti scoperte e si troveranno di fronte ad una scelta difficile: uccidere o non uccidere Korosensei?

Una trama coinvolgente che ha nella coralità il suo punto di forza, nel finale l’apice della commozione e nelle spiegazioni la giusta dose di fantascienza. Gli insegnamenti che si possono trarre da questo anime sono tanti e riguardano sia la sfera professionale sia quella personale. Il momento in cui si è più fieri di essere insegnanti è quando i propri dubbi vengono dissipati dalle risposte degli studenti, dice Korosensei. Il momento in cui si è più fieri di parlare di ciò che piace è quando si vede qualcosa e, proponendola, scopri che piace anche agli altri. Quindi, se non l’avete vista…Recuperatela assolutamente!
Voto: 8