LOVECRAFT COUNTRY è una serie che, già solo dal nome, ci trasporta nelle atmosfere horror di Halloween e lo ha capito subito SKYAtlantic che la trasmetterà in Italia proprio dal 31 ottobre.
Stagioni: 1 (per ora)
Episodi: 10

Trasmessa sul canale HBO, che ormai sappiamo essere sinonimo, non di successo assicurato (assolutamente), ma almeno di qualità di mezzi di realizzazione, annovera tra i produttori, oltre ad “occhio lungo” J.J. Abrams (conosciuto, fra le tante produzioni, per Alias, Lost e Fringe), anche Jordan Peele (The twilight zone e Hunters ). L’autrice e showrunner è Misha Green, sceneggiatrice afroamericana, che aveva già cooperato a creare una serie ambientata prima della Guerra di Secessione che si chiama Underground .
Lovecraft Country, però, anche se il nome lo farebbe pensare non è un adattamento di Lovecraft, ma prende ispirazione dal romanzo omonimo di Matt Ruff, pubblicato nel 2016, che a sua volta si rifà a tutta quella che è la mitologia e le atmosfere che si trovano nelle opere lovecraftiane.
La trama piccolina: Siamo negli anni 50, anni di segregazione razziale.

Atticus Freeman, detto Tic, (sarà casuale che si chiami proprio come il protagonista de “Il buio oltre la siepe”?, io non credo) è un reduce della guerra di Corea che, rientrato a Chicago, si mette alla ricerca del padre misteriosamente scomparso fino alla sconosciuta e misteriosa Lovecraft Country; lo accompagnano l’amica Letitia (Leti) e lo zio George, con i quali arriverà alla residenza di Ardham in cui verrà a conoscenza della verità sulla propria discendenza e sulla sua pesante eredità. Qui inizia un viaggio attraverso usanze disumane e cittadine in cui le persone di colore non possono neppure entrare in determinati posti.



La storia ci presenta anche tutta una varietà di mostri, mutaforma, case stregate, sedute spiritiche, invocazioni, demoni, streghe, viaggi fra dimensioni e viaggi temporali.
Quello che però colpisce di più è la feroce critica antirazzista, la denuncia contro uno spaccato di storia per cui buona parte della popolazione soffre ancora oggi.
La storia apre e chiude un cerchio con il primo e l’ultimo episodio, in mezzo c’è una corsa sulle montagne russe, ogni episodio arricchisce e completa la storia ma, allo stesso tempo è a sé, concentrato sulle paure, le aspirazioni, la storia di un personaggio specifico.

Quello che mi ha lasciata basita è stata proprio la fine (che alcuni dicono si potesse prevedere) che non assolutamente visto arrivare, non così, in cui tutto si capovolge. Ora resta da vedere se sarà rinnovata per una seconda stagione e come continuerà la storia.