Passato in sordina, complice un sequel che non ha tenuto fede alle aspettative che questa pellicola ha generato, “Jack Reacher” è un film d’azione, con sfumature appartenenti al genere thriller, tratto dal romanzo omonimo di Lee Child. È interessante la storia che si cela dietro il nome del film, perché, se vogliamo essere precisi, il vero titolo doveva essere “One Shot“, ovvero quello del romanzo da cui è tratto, tuttavia si è poi deciso di optare per il nome del protagonista, intitolandolo “Jack Reacher”; parallelamente, in Italia il romanzo uscì con il nome de “La prova decisiva“, per collegarlo al film è stata aggiunta quella frase al titolo, così da renderlo più riconoscibile per coloro che avessero apprezzato il libro.
La trama vede al centro di tutto James Barr, ex cecchino, accusato di aver ucciso 5 persone in Pennsylvania; durante l’interrogatorio, rimane in silenzio, lascia solo un messaggio prima di essere trasferito in carcere, nel quale chiede di parlare con Jack Reacher, un poliziotto militare, nonché sua vecchia conoscenza, capace di far perdere ogni sua traccia da quando ha chiesto il pensionamento anticipato. Il procuratore e il detective che indagano sul caso ricevono la sua visita a sorpresa, nella quale si scopre che Reacher ha un conto in sospeso con Barr, dato che non riuscì ad arrestarlo quando si trovavano entrambi in Iraq; purtroppo l’uomo finisce in coma prima di poterlo incontrare, a causa di un regolamento di conti tra carcerati, nel frattempo però Reacher viene convinto dall’avvocato dell’ex cecchino a collaborare al caso, conoscendo il presunto colpevole e il suo modus operandi.
Veniamo al dunque. Il film risulta più che godibile, l’azione non è ostentata in maniera marcata, ma dosata sapientemente, alcune scene sono perfino originali per via delle mosse del combattimento scenico, le quali alimentano il mito del personaggio di Jack Reacher. Ecco, se c’è un film in cui il protagonista e l’attore che lo interpreta possono fare la differenza è sicuramente questo: nonostante non rispecchi le caratteristiche fisiche della controparte cartacea, Tom Cruise infonde al personaggio tutto il suo carisma, grazie anche a una sceneggiatura che strizza l’occhio all’attore, dato che lo esalta al punto da renderlo di fatto uno dei tipi più tosti che si possano vedere in un film d’azione. Se la bellezza di Cruise è fuor di dubbio, la sua virilità dopo questo film è impossibile metterla in discussione, infatti il nostro Jack Reacher se la cava in ogni situazione, anche se ciò vuol dire sporcarsi le mani, sa di essere un passo avanti tutti e non fa nulla per nasconderlo, lo evidenzia e non si tira indietro nemmeno se il rischio di morire è pressoché certo.