Robin Williams: le ultime parole dell’attore e il documentario “Robin’s Wish”

Sei anni fa il mondo dello spettacolo ha dovuto dire addio ad una delle personalità più esuberanti e generose che abbia mai conosciuto. L’11 agosto 2014 il corpo di Robin Williams è stato trovato senza vita presso la sua abitazione di Paradise Cay (California), lasciando un grande vuoto impossibile da colmare.

Robin Williams è stato un pilastro importante per il mondo del cinema dalla fine degli anni ’70, con il suo indimenticabile alieno “umanoide” approdato sulla Terra dal pianeta Ork in Mork & Mindy, fino alla sua morte, lasciandoci con la sua ultima interpretazione del ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, in Una notte al museo – Il segreto del faraone.
E a sei anni dalla sua scomparsa nessuno è in grado di dimenticare ciò che Robin ha lasciato in ognuno di noi; che tu ti sia sentito un bambino sperduto in compagnia di Peter Pan o che abbia atteso in ansia perché “nella giungla dovrai stare finché un 5 o un 8 non compare”. Che tu non sia mai cresciuto davvero come Jack o che abbia riso fino allo sfinimento insieme a quella tata dall’aria un po’ familiare come Mrs. Doubtfire.

Robin verrà sempre ricordato per il suo grande sorriso e il suo buon cuore, anche se dietro le quinte combatteva ogni giorno una dura battaglia che purtroppo non è riuscito a sconfiggere ed ha avuto la meglio su di lui.

Da tempo gli era stata diagnosticata la malattia di Parkinson, insieme alla demenza a corpi di Lewy, una malattia neurodegenerativa che provoca ansia, insicurezza e depressione.
Il regista Shawn Levy, che ha lavorato insieme a Robin nel suo ultimo film, ha affermato che in quel periodo era perfettamente chiaro come l’attore non stesse del tutto bene:
-“Ricordo che mi disse che gli stava succedendo qualcosa, che non si sentiva più lo stesso“.

E proprio mentre ricorre l’anniversario della sua morte, la moglie Susan Scheneider Williams rivela in un’intervista le ultime parole del marito:
-“Quella domenica siamo andati a letto augurandoci la buona notte, come sempre. Mi disse ‘Buonanotte amore mio’.”
La mattina dopo, il corpo di Robin senza vita ha segnato per sempre quella di Susan e quella di tutto il mondo, che non ha perso tempo ad omaggiarlo in modo da non lasciarlo davvero andare via.
Tra questi, alcuni degli artisti più famosi, come il collega Billy Crystal che durante la cerimonia degli Emmy Awards del 2014 si è riferito a Robin come “la stella più brillante della nostra galassia comica“, e la band inglese Iron Maiden che gli dedicò la canzone Tears of a Clown.

Ma il suo animo buono non ha mai smesso di essere altruista con il mondo, che non sempre è stato gentile con lui; infatti, i suoi diritti di immagine sono stati donati in beneficienza come da testamento all’ente Windfall Foundation, che ogni anno trasferisce le proprie entrate ad associazioni benefiche come Medici senza Frontiere e Make a Wish.

Inoltre, quest’anno il suo anniversario non ha portato con sé solo un misto di nostalgia e tristezza. Qualche giorno fa è stato pubblicato il trailer del documentario Robin’s Wish, che racconterà gli ultimi giorni di vita dell’attore.

Per la prima volta avremo a che fare con un Robin Williams diverso, fragile e impaurito, dove il suo sorriso non sarà protagonista della scena ma da cui sicuramente potremo trarre un’ulteriore lezione di vita. L’ultima, forse, da quest’uomo straordinario che “è arrivato nelle nostre vite come un alieno, ma ha finito per toccare ogni elemento dello spirito umano.

Non ci rimane che ricordarti così, “Oh Capitano, mio Capitano!

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