Get Out: L’horror perbenista di Jordan Peele

I genitori di Rose

Chris e Rose vivono una relazione molto stabile. Per questo decidono di incontrare finalmente le rispettive famiglie iniziando da quella della ragazza. Chris è però turbato dal fatto che la famiglia di Rose non sappia che lui è nero e per questo essere rifiutato dalla sua nuova famiglia. I timori si dissolvono però quando la coppia arriva a casa di Rose, infatti i genitori della ragazza si dimostrano molto aperti ed accettano subito il ragazzo, che viene presentato a tutti gli amici di famiglia. Ma l’apparente accoglienza nasconde segreti inconfessabili. Premiato con l’Oscar come Miglior Sceneggiatura Originale, il film di Jordan Peelee attrae fin da subito l’attenzione di pubblico e critica. Appare infatti in tutta la sua particolarità che non permette di classificarlo in un genere ben definito poiché passa con disinvoltura dai toni da commedia iniziali che ricordano film come Indovina chi viene a cena, ai toni dell’horror man mano che il protagonista scopre la verità sulla persona che ama e la sua famiglia. Un esperimento che il regista vorrà migliorare anche nel suo secondo film Us dove il contesto politico mostra tutta la sua importanza. Qui l’orrore si nasconde dietro il perbenismo che ha portato ad accettare alcuni stereotipi negli afroamericani tanto da sfiorare la follia. Non è un caso che il film sia uscito a conclusione dell’era Obama durante la quale, la nazione democratica per eccellenza è riuscita ad eleggere il primo presidente di colore. Con l’elezione di Trump i vecchi timori ritornano prepotentemente a farsi sentire nel modo peggiore. Consigliato a chi vuole riflettere aggiungendo la suspence che non guasta mai.

Rose e Chris

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