Il 4 marzo è andato in onda per gli spettatori americani l’ultimo episodio della seconda stagione di Good Trouble. I diciotto nuovi episodi, due dei quali dedicati allo speciale natalizio, hanno fatto entrare le sorelle Adams Fosters mediamente in mezzo milione di case a puntata, spingendo Freeform a confermare al volo la terza stagione.
Lo show ,scritto da Joanna Johnson, Bradley Bredeweg e Peter Paige, che nella prima stagione ci aveva fatto seguire Callie (Maia Mitchell) e Mariana (Cierra Ramirez) nella loro nuova vita a Los Angeles, ha allargato gli orizzonti, focalizzandosi sulle vicende degli altri inquilini della Coterie.
È così che, ancora una volta, Good Trouble ci racconta i temi caldi dell’America contemporanea, ma in questa stagione lo fa con una marcia in più: se in precedenza avevamo visto Malika (Zuri Adele) seguire attivamente il caso dell’omicidio da parte della polizia di Jamal Thompson, ora la giovane attivista rischia il carcere per non aver rispettato l’ordine restrittivo nei riguardi del giudice Wilson (Roger Bart), l’ex capo di Callie, la quale ha lasciato il praticantato per seguire le proprie convinzioni. A coadiuvare gli autori c’è infatti Patrisse Cullers, attivista e co-fondatore di Black Lives Matter, movimento attivista internazionale nato nella comunità afroamericana e impegnato nella lotta contro il razzismo socio-politico verso le persone di colore.
Anche Davia (Emma Hunton), sempre più presa dall’introverso e problematico Dennis (Josh Pence) deve fare i conti con un sistema scolastico che penalizza e decostruisce l’autostima degli studenti di colore, spingendoli ad occupare nicchie sociali sempre più marginali e degradate.
Le differenze sociali sono al centro anche della battaglia che combatte Mariana, in quanto donna e in quanto ispanica, all’interno della Speckulate, la società informatica in cui lavora e dove i suoi risultati vengono sminuiti dalle voci di corridoio che vorrebbero il suo capo infatuato di lei.
Dalla Speckulate si licenzia invece Gael (Roger Martinez), che nella stagione passata era stato coinvolto in una relazione sentimentale con Callie. Gael ha deciso di seguire la propria strada di artista, ma senza lavoro finisce presto in ristrettezze economiche. In questa stagione conosciamo la sua famiglia, in particolare la sorella Jazmin (Hailie Sahar), nata Alejandro, e ripudiata dal padre perché transessuale.
Determinante per la rottura tra Gael e Callie è stato Jamie, promettente avvocato interpretato da Beau Mirchoff, con cui la ragazza va a convivere dopo una lite con la sorella Mariana. Le tempistiche non potrebbero essere peggiori per la ragazza che, trovato lavoro presso uno studio legale che fornisce assistenza gratuita ai meno abbienti, si trova a dover affrontare una società estera patrocinata proprio dallo studio per cui lavora il suo compagno. Al centro della contesa alcuni edifici di un quartiere popolare. Quello che sembra un classico schema di gentrificazione, però, potrebbe nascondere un progetto ancora più lucroso: la realizzazione di un centro di detenzione per malati mentali. Il tema è di grande interesse in un Paese dove un’alta percentuale della popolazione è affetta da qualche disturbo di natura psicologica e dove l’assistenza sanitaria per i disturbi mentali è particolarmente carente.
L’unico personaggio a cui le cose stanno andando abbastanza bene, nonostante qualche problema d’amore con la conduttrice radiofonica Joey Riverton (Daisy Eagan), personaggio non binario che si identifica come “loro”, è Alice (Sherry Cola), che ha iniziato ad esibirsi come comica.
Alla schiera dei personaggi ricorrenti, si aggiunge negli ultimi episodi Isabella (Priscilla Quintana), la nuova e subdola compagna di stanza di Mariana, costretta a cercare qualcuno che prendesse il posto della sorella, e che dopo aver messo gli occhi su Gael, ha dirottato le sue attenzioni su Raj (Dhruv Singh), il ragazzo di Mariana, mentre è stato annunciato che, dalla terza stagione Beau Mirchoff entrerà nel cast principale.
Fedeli al loro proposito di mostrare la società americana così com’è, gli episodi di Good Trouble sono stati accompagnati da trenta brevi video divulgativi ed educativi in cui il cast ha trattato diversi argomenti tra cui si trovano: il problema dei senzatetto in America, il debito studentesco, l’abuso di psicofarmaci, i disordini alimentari, l’importanza di utilizzare il giusto pronome, la disparità di salario, la bisessualità, la discriminazione verso le persone transessuali, la nascita della musica trap.
I video sono disponibili su YouTube.
Sul profilo Twitter dello show non sono mancati i messaggi solidali per Venezia durante l’acqua alta del 12 novembre 2019 e, in questi giorni, l’invito a rimanere a casa.