(ALLERTA SPOILER)
Southland è un serie sia drammatica che poliziesca, della durata di 5 stagioni, che racconta le storie di alcuni poliziotti di Los Angeles, che ogni giorno devono fare i conti non solo con le vicende che vivono sul lavoro, ma anche con i problemi delle loro vite private.

Questa serie mi ha colpito sin da subito per quanto sia cruda, vera e a volte anche ingiusta, un po’ come la vita, per questo forse ci sentiamo un po’ come Ben Sherman, interpretato da Benjamin McKenzie, nuovo arrivato che viene affiancato ad un veterano, John Cooper, che ne ha viste di tutti i colori, o così almeno sembra in un primo momento. Il ragazzo all’inizio commette degli errori anche stupidi e viene ripreso dal suo collega, che gli fa capire subito cosa significhi essere un vero poliziotto, parlandogli senza mezzi termini, anzi senza peli sulla lingua; sin da subito si può notare che gli errori del protagonista potremmo farli anche noi al suo posto, sono errori umani, dovuti ad una eccessiva fiducia o mancata esperienza, ai quali però non si può rimediare perchè un lavoro del genere non lo consente, bisogna imparare a conviverci, a rialzarsi ogni volta e ad andare avanti, cercando di distrarsi e di non pensarci troppo. Trovate anche voi che sia un insegnamento davvero bello? Nonostante tutto è necessario proseguire e impegnarsi a fondo, consapevoli di aver abbassato la guardia oggi ma convinti di poter fare la differenza domani quando ci sarà l’occasione per dimostrare il proprio valore. La forza di questo messaggio spero vi porti a intraprendere la visione della serie, assolutamente non per deboli di cuore.
Personaggi

Non voglio parlare di Sherman e dell’evoluzione del suo personaggio, sarebbe troppo facile, vorrei soffermarmi sul collega, almeno all’inizio, l’agente Cooper. John, per quanto sia un duro, è un uomo con dei principi e dei valori, che sa fare bene il suo lavoro e che ha un cuore; la sua esperienza è invidiabile, sembra sappia sempre cosa fare, tuttavia la sua parabola discendente nel corso delle stagioni lo porterà a perdere la reputazione guadagnata con tanta fatica, in special modo la sua dignità, a dimostrazione che per essere i migliori si deve lavorare molto, ma basta poco affinché tutto quello che di buono è stato fatto venga gettato al vento.