A Very English Scandal – Un pasticcio a Westminster

Se i muri potessero parlare… Quella di A Very English Scandal è considerata una delle storie più bizzarre di Westminster, certo ci vuole un umorismo tipicamente inglese per considerare “bizzarra” la vicenda che ha coinvolto Jeremy Thorpe e Norman Scott, la morte di un cane e la fine di una promettente carriera politica che avrebbe, forse, cambiato la storia dell’Inghilterra.

A Very English Scandal è una miniserie in tre episodi sceneggiata da un infallibile Russell T. Davies e basata sull’omonimo romanzo di John Preston, che a sua volta si basa sulla vicenda vera dell’ex leader del Partito Liberale Jeremy Thorpe, magistralmente interpretato da Hugh Grant.

La vicenda inizia nel 1965, quando Thorpe era considerato il più brillante e carismatico uomo politico inglese degli anni ‘60, dotato non solo del giusto curriculum, ma anche di notevoli e tutt’altro che comuni doti personali: era brillante, sicuro di sé fino all’arroganza, di bell’aspetto e malizioso quanto basta. La sua ascesa politica sembrava destinata a condurlo alla carica di Primo Ministro, se non fosse stato per il giovane e problematico Norman Scott.

Va ricordato che in Inghilterra il sesso gay tra uomini fu depenalizzato solo con il Sexual Offenses Act del 1967. Fino a quella data era un reato che prevedeva il carcere.

Thorpe e Scott si erano conosciuti nel 1961, quando Scott aveva 18 anni. Pochi mesi dopo quel primo incontro, i due divennero amanti e Thorpe si prese cura di Scott per qualche anno, fino a che i problemi caratteriali del giovane non lo convinsero a porre fine alla relazione.

Dal ‘65 Scott, interpretato da Ben Whishaw, divenne una spina nel fianco per Thorpe che cominciò a pensare sempre più spesso di eliminarlo.

Nel ‘73 passò dalle parole ai fatti, sottraendo 10.000£ ai fondi del partito per ingaggiare un killer.

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Il tentato omicidio di Norman Scott fu quasi grottesco: venne assoldato Andrew Newton, un pilota aeronautico con nessuna esperienza criminale che non solo non riuscì a uccidere Scott, ma uccise invece il suo cane. Scott denunciò immediatamente il fatto, asserendo di essere sicuro sull’identità del mandante, e la sua stria e le foto della povera bestiola finirono sui giornali.

Lo scandalo segnò la carriera di Thorpe fino al processo, tenutosi nel ‘79, in cui venne assolto, ma non scagionato. Il suo avvocato, infatti, riuscì a screditare i suoi tre principali accusatori dimostrando che avevano più volte mentito in passato e pertanto la loro credibilità non era garantita e che avrebbero tutti guadagnato qualcosa dalla condanna di Thorpe.

Nonostante la vittoria in tribunale, comunque, la carriera di Thorpe finì e, da quel momento, non ricoprì più nessuna carica pubblica.

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Gli episodi sono stati girati tra Londra e Manchester, con alcune incursioni nel Buckinghamshire, nel Devon, nel Hertfordshire e nel Galles meridionale. Le scene che hanno per sfondo il Parlamento sono state girate effettivamente in loco, mentre quelle all’interno dell’edificio si sono svolte nel Municipio di Manchester, che fu costruito nello stesso stile neogotico di Westminster. Fanno eccezione gli uffici di Thorpe e degli altri parlamentari che sono stati realizzati a Bulstrode Park, nella stessa zona in cui è stato girato il maldestro tentato omicidio.

Inoltre A Very English Scandal è la prima produzione a cui è stato concesso il permesso di filmare all’interno della Court One dell’Old Bailey, l’edifico che ospita la Corte della Corona e il tribunale penale centrale di Londra. Nonostante l’onore concesso, la produzione ha dovuto rinunciare a questa possibilità a causa dei limiti di tempo imposti e le scene ambientate nel tribunale sono state girate in un tribunale di Kingston upon Thames.

La serie è stata premiata da punteggi altissimi da parte della critica e dalla candidatura a diversi premi tra cui quattro BAFTA: migliore miniserie, miglior attore protagonista (Hugh Grant), migliore attrice non protagonista (Monica Dolon, nel ruolo di Marion Thorpe, la seconda moglie) e migliore attore non protagonista (Ben Whishaw).

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Ben Whishaw, attore molto apprezzato in Inghilterra si è aggiudicato il BAFTA, il Golden Globe Awards e il Critics’ Choice Television Awards come miglior attore non protagonista, ciò nonostante, il vero Norman Scott ha avuto da ridire sul modo in cui il personaggio a lui ispirato è stato messo in scena, dichiarando all’Irish News che “la licenza artistica va bene, ma questa non è la mia storia e non c’è niente di divertente in qualcuno che cerca di ucciderti… Sono ritratto come questa povera, minuta, piccola persona gay… Potrò anche sembrare un debole ma non sono mai stato un debole. I miei amici inorridiranno quando lo vedranno.”

Qualunque sia la verità di Scott, è facile immaginare il suo alter-ego televisivo pronunciare queste esatte parole.

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