Nel secolo scorso, li chiamavamo “telefilm”, li guardavamo rigorosamente alla TV e spesso con tutta la famiglia, soprattutto se venivano trasmessi all’ora di pranzo.
Ultime dal cielo era una di quelle serie TV capaci di mettere d’accordo tutta la famiglia: una trama semplice, valori positivi, e quel pizzico di mistero che non guasta mai.
Andata in onda dal 1996 al 2000, 90 episodi divisi in quattro stagioni, nacque quasi per caso da un’idea di Vik Rubenfeld e Pat Page durante una partita di pallavolo.
I due idearono una serie di dodici episodi, ma mancavano dell’esperienza necessaria perché un qualsiasi network decidesse di investire sulla loro idea. Le cose cambiarono quando si unì al progetto Ian Abrams, grazie al quale convinsero Tristar a produrre lo show.
La storia vuole che il 24 agosto 1995 Rubenfeld, Page e Abrams avessero un incontro con i rappresentanti della Tristar e che Abrams si presentò con una falsa copia di un quotidiano che recava in prima pagina il titolo “Let’s just let it end. O.J. Simpson confesses he is guilty of homicide”. La notizia divenne il fulcro della discussione tra i presenti, fino a quando qualcuno della Tristar non si accorse che il quotidiano era datato 25 agosto 1995, cioè il giorno dopo. La mossa di Abrams risolse ogni dubbio sulla serie e Ultime dal cielo entrò in produzione.
Protagonista della vicenda è Gary Hobson, interpretato da Kyle Chandler. Dopo essere stato buttato fuori di casa dalla moglie, Gary inizia a ricevere il giornale del giorno dopo, e non ha importanza dove si trovi: il giornale gli arriva puntualmente ogni mattina, alle 6:30, accompagnato da un gatto rosso che sembra fargli la guardia.
La domanda che tutti ci poniamo, a questo punto è: il futuro è già scritto?
E non solo: esiste il destino? Che ne è, allora, del libero arbitrio?
Voi cosa fareste se conosceste il futuro?
Gary scopre che le sue azioni possono cambiare il futuro e da quel momento il giornale diventa l’agenda dei suoi impegni quotidiani: salvare il mondo può essere un lavoro a tempo pieno, anche se il mondo è solo la città di Chicago.
Gli unici a sapere dell’esistenza del giornale sono Marissa Clark, interpretata da Shanésia Davis-Williams, la telefonista cieca a cui Gary dà il denaro necessario per comprare un cane guida, dopo averlo vinto grazie alla pagina sportiva, e Chuck Fishman, il migliore amico di Gary, interpretato da Fisher Stevens.
L’ultimo personaggio che completa il cast principale è il gatto, che nel corso delle quattro stagioni è stato interpretato da Panther, Pella, e Carl. Gary scopre una sua foto datata 1942 e così risale a un vecchio e misterioso tipografo che pareva essere in grado di prevedere il futuro.
La serie venne girata quasi completamente a Chicago, le cui strade e monumenti fornirono il set ideale per gli episodi, e il giornale che Gary riceveva ogni giorno fu creato per ogni serie direttamente dalla redazione del Chicago Sun-Times, quello vero, e stampato nella stessa tipografia che stampava il quotidiano reale. Addirittura l’ex editore del Chicago Sun-Times, David Radler, apparve diverse volte nella serie come editore del Sun-Times.
La prima stagione fu vista da ben nove milioni di spettatori, che aumentarono a 11.9 nella seconda. La terza stagione però cominciò a risentire della ripetitività della trama e di un cambio nel cast: Fisher Stevens da personaggio principale divenne ricorrente, e la stagione fu vista da 10.2 milioni di spettatori, cifra destinata a calare ulteriormente durante la stagione successiva, che fu vista da soli 8.8 milioni di americani.
La CBS, che trasmetteva lo show, decise di non rinnovarlo.
Le repliche iniziarono a distanza di pochi giorni dalla cancellazione sulla rete Fox Family Channel, che ne aveva acquistato i diritti per 500.000$ ad episodio.
I fan, che non si erano arresi alla cancellazione della serie, diedero allora inizio a una petizione per farne ricominciare la produzione da parte della Fox, inviando alla redazione scatolette di cibo per gatti.
Tra il 2001 e il 2004 vennero inoltre organizzate tre grandi convention nel centro di Chicago, in quell’area all’angolo nord-est dell’incrocio tra Franklin Street e West Illinois Street dove si trovava l’edificio usato per gli scatti esterni del bar McGinty, il locale dove Gary trova lavoro e luogo simbolo di Ultime dal cielo.
La serie, venduta in quasi cinquanta nazioni al di fuori degli Stati Uniti, continua ad essere trasmessa.